E venne il giorno dell’incertezza, ogni quotidiano un suo titolo, un pezzo della realtà da proporre ai lettori. Padellaro e Travaglio insistono sul “Bunga Bunga”. Dalla memoria depositata dalla Boccassini evincono che fu di “30 milioni, il prezzo del silenzio”. Soldi generosamente concessi alle frequentatrici delle cene eleganti.
Ma il Corriere della Sera disvela un altro mondo. “Non si comprano più case”. E sotto: “Si dà fuoco per non perdere il suo alloggio”. La casa se l’era costruita da solo il manovale Guarascio, poi un debito da 10mila euro (“non riuscivo a pagare la retta universitaria per mia figlia”, pare abbia detto), gliela mettono all’asta, 26mila euro e subentra un impiegato, si chiama Sciagura. “La mia Sciagura”, dice Guarascio, e davanti all’ufficiale giudiziario, benzina, dappertutto, un clic dell’accendino, il suo corpo che brucia.
“Assalto alla Tav, governo in campo” titola La Stampa. Nella notte, spiega, “molotov, bengala e cappucci” un raid, stile militare, contro il cantiere dell’alta velocità in Val di Susa. Di giorno, “vertice a Torino” con due ministri, Alfano e Lupi. Da tempo Giancarlo Caselli dava l’allarme. Tra i manifestanti – diceva – ce ne sono che preparano il salto verso il terrorismo, con corredo di azioni di guerriglia, chiamata all’odio contro chi deve applicare la legge, agguati, attentati. Inascoltato. Speriamo che l’intervento, tardivo, del governo non si riduca a uno spot: zitti tutti, voi che protestate, se no avanzano i violenti.
Il Giornale (e Brunetta) sono già allo start. “La persecuzione della Boccassini a Berlusconi, simbolo dell’odio che paralizza il paese”. Così Sallusti. Alla Camera Brunetta fa eco: “io c’ero”, a Brescia! C’era e che ha visto? Ministri alla corte di un leader condannato e indagato? Una manifestazione contro sentenze emesse e per intimidire i giudici che devono emetterne altre? Ha forse visto la piazza di Brescia divisa in due (ce l’ha mostrata Sky) da una parte gridavano vergogna ai giudici, dall’altra a Berlusconi? No, Brunetta ha visto solo violenti e aggressori, sotto le bandiere di SEL e 5 Stelle. Ti pareva.
Repubblica, oltre a dirci che Berlusconi è stato interrogato per tre ore dai Pubblici Ministeri di Roma e ha spiegato di aver dato tanti soldi a Tarantini solo perché generoso, non certo per procurargli escort, Repubblica avverte “Sentenze, un piano Berlusconi”. Il piano è il solito: contro il processo dei giudici, il giudizio del Dio Popolo. Il lavacro elettorale. Presto alle urne con la legge “porcata”. Che Quagliariello vorrebbe riformare (contro il parere del capo?) ma solo per ridurre il premio di maggioranza e unificarlo per Camera e Senato. Ma nessun diritto degli elettori di scegliere gli eletti!
E tutti raccontano Grillo. “Siamo noi la protezione civile. O vinciamo tutto a settembre, o barricate”. Il suo schema è semplice. Via tutte le forme intermedie, partiti, sindacati, sinistra. Uno scontro a due. L’imperator (Berlusconi) che difende i privilegi, e il Tribuno del Popolo (Grillo) che ne rappresenta i mal di pancia. Pensatela come volete, ma questo delirio grillino avrebbe forse un senso solo se i 5 Stelle si preparassero a ribaltare il sistema. A fare una bella rivoluzione, con distruzione conseguente dello Stato e del Diritto che conosciamo, e costruzione di nuovi rapporti fra masse e potere. Ma siccome non è così, tutto rischia di risolversi in una robusta mano offerta a Berlusconi. Non credo che Beppe Grillo se ne renda conto. Ma voi fermatelo, se potete. Un rivoluzionario che teme la rivoluzione prima o poi diventa bastone del tiranno.
Lasciatemi chiudere su Angelina Joly, la cui foto campeggia su quasi tutte le prime pagine dei giornali in edicola. Sa di avere un gene anomalo che la farà ammalare di cancro e ha deciso di farsi togliere entrambi i seni. Mastectomia radicale. Merita rispetto. Ma se Angelina vivesse in Italia, forse il professor Veronesi le avrebbe spiegato che esistono possibilità di combattere la malattia, e di vincerla, sottoponendosi a rigidi protocolli di prevenzione che non comportano, tuttavia, la necessità di una così ampia mutilazione. Vedete, l’Italia e l’Europa non sono affatto da buttar via. Prendiamone coscienza.