“Con la scomparsa del senatore a vita Giulio Andreotti, politico e uomo di Stato, viene a mancare un giornalista che animò fogli di testimonianza religiosa, culturale (immediatamente politica) come “Azione Fucina” negli ultimi anni della Resistenza e subito dopo la pubblicistica della vita Repubblicana. Il giornalismo – attività originaria – unito alla sua cultura politica lo vide anche tra i protagonisti della ricostruzione democratica della Federazione Nazionale della Stampa Italiana rinata la mattina del 26 luglio del 1943, subito dopo la caduta di Mussolini. Andreotti, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con l’on. Alcide De Gasperi, fu infatti tra gli attivi partecipanti al 1° Congresso della stagione repubblicana, nell’ottobre del 1946 a Palermo.
Dell’art.21 della Costituzione, della libertà di stampa e di espressione, Andreotti è stato un interprete, un protagonista, qualunque sia il punto di osservazione con cui si guarda alla sua vicenda, aperta e rispettosa dei valori del pluralismo culturale e politico e, quindi, del confronto tra differenti idee.
Il rispetto per i giornalisti e per il loro lavoro, nella considerazione tuttavia che nella vita pubblica per lui il primato spettasse alla politica, non è mai venuto meno. Lo ricordiamo, in occasione del Centenario della Fnsi, del cui comitato d’onore, faceva parte insieme a Giovanni Conso, Giovanni Giovannini, Pietro Ingrao e Oronzo Valentini.
Ricordare a tutti che la libertà di stampa è un bene troppo prezioso del cui valore reale ci si accorge solo quando non c’è. La sua vita di statista e politico passa ora alla valutazione della storia. La sua esperienza giornalistica è nelle tante pagine che ha scritto e nella raccolta dei giornali che ha animato e diretto (l’ultimo fu Il Sabato).
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana nel ricordarlo si unisce al cordoglio dei famigliari per la sua scomparsa.”