Amnesty International ha lanciato la campagna: “Per i diritti umani in Medio Oriente e nel Nord Africa” che include l’appello: “Siria: basta prendere di mira i giornalisti”.
Attualmente è la Siria il paese dove muoiono più giornalisti al mondo, le autorità siriane, ree di aver violato i diritti umani compreso il diritto internazionale di libertà di espressione, sono colpevoli anche di crimini di guerra contro i giornalisti e operatori dei mezzi d’informazione. Da quasi un mese non si hanno più notizie di Domenico Quirico, l’inviato de La Stampa scomparso mentre si trovava fra Homs e Damasco, oltre a Quirico sono 6 i giornalisti scomparsi dall’inizio del conflitto. 23 sono stati i giornalisti uccisi a causa dei raid aeri, mortai ed esecuzioni sommarie eseguite sia dagli appartenenti all’esercito di Assad che da alcuni gruppi di opposizione anche questi colpevoli di crimini di guerra, numerosi i giornalisti sottoposti a torture.
Amnesty si rivolge al presidente Bashar Al-Assad, a Moaz al-Khatib e Salim Idriss dell’opposizione, per chiedere che venga rilasciato Ali Mahmoud Othman arrestato nel marzo del 2012 ad Aleppo. Ali Mahmoud Othman è un attivista volontario che ha usato la rete per riferire quello che stava accadendo ad Homs, inoltre si è reso utile nell’evacuazione dei giornalisti feriti nel quartiere di Baba Amro.
Il tentativo di ogni regime, di chi prova con la forza (o manipolando le leggi) a prendere le redini di un paese è sempre stato quello di limitare, alterare o azzerare la libertà informazione. Nonostante i rischi che comporta lo stare all’interno di un conflitto c’è chi mette a repentaglio la propria incolumità per raccontare e offrire a tutti la propria testimonianza.
http://www.amnesty.it/giornalisti-siria-pericolo-Othman