Il nome della citta’ di Waco, luogo della strage di queste ore in Texas getta una luce nuova su quanto sta accadendo negli Stati Uniti. Waco e’ un simbolo per un pezzo di America. E’ il luogo dove il 28 febbraio del 93 la setta dei “davidiani” guidati da David Koresh si barricò per 50 giorni un ranch con donne e bambini. I “davidiani” sono uno dei mille gruppuscoli di estremisti che rifiutano il potere federale, odiano Washigton e tutto quanto ha a che fare con lo stato, la mano pubblica, la solidarieta’ nazionale.
Dopo un lungo assedio l’Fbi fece irruzione e il risultato fu una strage: i morti furono 76 fra cui 20 bambini. Da allora Waco e’ stato eretto a simbolo della galassia estremista americana composta da razzisti, suprematisti bianchi, nemici di Obama, nostalgici di un’america isolazionista e ostile a qualsiasi tipo di immigrazione.
Il fatto che l’ultimo obiettivo dei terroristi sia Waco non puo’ non far pensare a un gesto simbolico riconducibile a quell’area. E getta una nuova luce anche sull’attentato di Boston. In attese di indicazioni piu’ precise dalle indagini non si possono non rilevare queste analogie. Che avvicinano le stragi di questi giorni piu’ a quella di Oklahoma city che all’undici settembre.