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Già da quest’anno scolastico alcune scuole superiori hanno organizzato test d’ingresso che, se non superati, precludevano la possibilità di iscriversi e quindi limitavano l’accesso all’istruzione secondaria superiore. Come sindacato studentesco stiamo monitorando la situazione attraverso il nostro ufficio vertenze, il Pronto Soccorso Studentesco, per fare ricorso contro le scuole che li utilizzano e difendere i diritti dei ragazzi esclusi.
Il nostro lavoro di assistenza, però, non basta.
Chiediamo con forza al Ministero dell’Istruzione di prendere posizione contro l’utilizzo dei test d’ingresso come metodo di selezione. Non far passare nel silenzio un fatto simile, con la reale possibilità che questo metodo diventi prassi di tutte le scuole e determini la divisione delle scuole in quelle per i “bravi” e quelle per i “meno bravi”.
Commenta Daniele Lanni, Portavoce Nazionale della Rete degli Studenti Medi: “Il Ministero deve vietare tali pratiche e prendere posizione contro l’utilizzo dei test d’ingresso nella scuola superiori. E’ una pratica incostituzionale e che, qualora diventasse prassi, decreterebbe la morte della scuola come motore di mobilità sociale. Se il Miur non dovesse intervenire immediatamente contro queste iniziative delle scuole, siamo pronti a mobilitarci perché questi test rappresentano una violazione del diritto allo studio, ancor più se utilizzati nella fascia dell’obbligo scolastico.”
“Continuiamo ad essere a disposizione per tutte le segnalazioni di casi di scuole che vogliano utilizzare i test alla mail soccorsostudentesco@gmail.com,- conclude Lanni- e siamo pronti a mobilitarci per dire chiaramente che non si possono mettere altre barriere alla conoscenza”