di Salvatore Trapani PALERMO (ITALPRESS) – Sei spari e due carabinieri feriti in piazza, a pochi metri dall’ingresso di Palazzo Chigi. E a meno di un chilometro dal Quirinale, dove da pochi minuti era iniziata la cerimonia per il giuramento del governo Letta. Con il passare delle ore appare sempre piu’ chiaro che non c’e’ alcun collegamento tra i due eventi, ma la sparatoria di piazza Colonna ha mescolato la cronaca nera alla cronaca politica nel primo giorno di vita dell’esecutivo guidato da Enrico Letta.
“Ha ammesso di avere sparato e ha riferito che la sua intenzione era quella di sparare ai politici”, ha spiegato il procuratore aggiunto di Roma, Pierfilippo Laviani, parlando di Luigi Preiti, il 49enne originario di Rosarno bloccato subito dopo aver sparato.
L’uomo ha riportato alcune ferite quando e’ stato immobilizzato dagli altri carabinieri presenti in piazza, ed e’ ora piantonato presso la struttura ospedaliera. “Voleva sparare sui politici – ha spiegato il procuratore aggiunto -, visto che non li raggiungeva ha sparato sui carabinieri”. Dalle ricostruzioni degli inquirenti e’ emerso che l’uomo, che si era trasferito in Piemonte negli anni ’90, dopo la separazione della moglie era tornato dai genitori perche’ non trovava lavoro.
Preiti “e’ disoccupato”, aveva chiarito anche il ministro dell’Interno Angelino Alfano, nel corso di una breve conferenza stampa a Palazzo Chigi dopo il primo Cdm. Il Consiglio dei Ministri di esordio del nuovo esecutivo si e’ tenuto dopo una cerimonia di giuramento dal tono minore. Iniziata come di consueto in un clima di festa, con le famiglie dei componenti del governo, subito dopo la foto di rito sia il capo dello Stato Giorgio Napolitano che i ministri sono stati informati di quanto era appena avvenuto.