ROMA – “In un sistema sanitario nazionale in crisi a causa di tagli forsennati, gli ulteriori due miliardi di ticket, introdotti dall`ultima manovra di Berlusconi e previsti per l`anno prossimo, sarebbero la mazzata finale: anche questa è ormai con tutta evidenza un`emergenza sociale”.
E’ questo l’allarme lanciato dal segretairo confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il responsabile Politiche della salute del sindacato, Stefano Cecconi.
Secondo i due dirigenti sindacali l`allarme lanciato da una recente inchiesta, dove si denuncia l’esistenza degli ‘esodati della sanità, ovvero quei due milioni di italiani in fuga dalle cure perché non hanno i soldi per il ticket, è più che fondato. Anzi – proseguono – il Censis segnala un fenomeno di proporzioni più vaste: in nove milioni hanno rinunciato alle cure nel 2012 per motivi economici. E cresce, per chi può farcela, il ricorso alla sanità privata, che diventa spesso più conveniente di quella pubblica gravata dai ticket.
La Cgil, ricordano Lamonica e Cecconi, ha denunciato ripetutamente: “Il nostro Servizio sanitario nazionale è in crisi a causa di tagli forsennati al finanziamento, che mettono indiscussione la garanzia dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria per i cittadini, le condizioni di lavoro degli operatori e ormai persino l`occupazione. Tagli lineari che ostacolano una revisione appropriata della spesa che pure sarebbe necessaria, come abbiamo sempre sollecitato. Gli ulteriori due miliardi di ticket, introdotti dall`ultima manovra di Berlusconi e previsti per l`anno prossimo, sarebbero la mazzata finale, l`ennesima spinta – concludono – verso una sanità privata che nega alla radice l`idea della salute e delle cure come diritti universali di cittadinanza. Anche questa è ormai con tutta evidenza un`emergenza sociale”.