L’interesse generale non è più la linea guida del PD.
Per questo i Democratici sono entrati in coma.
La non votazione di Rodotà – ancora senza motivazione – è stata la conferma di questa totale separazione tra eletti ed elettori.
Che preferivano mille volte un compromesso con Grillo – nonostante le sue sparate fino alla retromarcia su Roma – che un patto con Berlusconi.
Anche perché Berlusconi i patti non li rispetta, se sono contrari ai suoi interessi.
E allora chiederà l’impossibile per fare un nuovo governo, sperando che gli venga negato, per poter poi andare dritto alle elezioni da vittima ed incassare il vantaggio momentaneo.
Il quadro della Sinistra è desolante, ma occorre rialzarsi subito.
Vendola, Barca, Civati, Puppato, Zingaretti e chi ancora abbia la lucidità di riprendere in mano la situazione, si dia da fare per ricollegare la Sinistra ai suoi valori ed ai suoi elettori.
E Renzi? Non mi piace vedere Bersani sottobraccio ad Alfano, figuriamoci Renzi a cena ad Arcore.
Ma se il sindaco si mette a servizio dell’interesse generale, stavolta mangio io il rospo, purché si lavori per gli ultimi.
Scissione, rifondazione, rilancio: mi va bene tutto, basta che si arrivi ad un partito di Sinistra, che non abbia più paura di essere di sinistra.
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