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Paradisi fiscali, inferni giudiziari. Grande e piccola stampa indagano sull’evasione fiscale

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Gli scandali esplodono in tutto il mondo. Diverse sono le reazioni politiche agli scandali. Un politico francese, il ministro al bilancio Cahuzac viene martellato per mesi da un sito di informazione. Respinge sdegnosamente e solennemente di avere denaro su un conto estero. La magistratura apre un’inchiesta e qui ecco la prima differenza rispetto all’Italia: il ministro, pur dichiarandosi innocente ,si dimette. Dopo qualche mese il politico crolla, ammette tutto e chiede scusa. Si’ avete letto bene: chiede scusa al governo, al parlamento, ai francesi. Anche le misure annunciate subito dal presidente Hollande mi hanno colpito. Soprattutto la prima: rafforzare l’indipendenza della magistratura per meglio perseguire questo tipo di reati. E anche la  seconda : chi ha commesso reati fiscali non potrà ricoprire cariche pubbliche. E anche la terza:  tutti i politici dovranno rendere noti i propri beni.   Anche il ruolo della stampa sta subendo dei cambiamenti dopo questo scandalo.  Innanzitutto c’e’ la vittoria di un sito di informazione di inchiesta, Mediapart ,che ha bruciato le più grandi testate, ha costretto la magistratura a indagare e oggi può legittimamente cantare vittoria. Il suo fondatore e’un ex giornalista di Le Monde che ha puntato sulle inchieste di un gruppo di giovani(l’autore dello scoop su Cahuzac ha 31 anni). Oggi dice: “non riusciamo ancora appieno a immaginare le conseguenze per questo gruppo di potere politico finanziario che si credeva al di sopra delle leggi e padrone della repubblica”. E poi c’e’ la grande stampa. Quando già si cominciavano a preparare editoriali sul tramonto delle grandi testate a favore dei piccoli siti indipendenti ecco la nuova bomba del caso “offshore”: migliaia di nomi di tutto il mondo (200in Italia) collegati a conti bancari di paradisi fiscali delle Cayman e altre isole caraibiche. A pubblicare lo scoop 28 grandi testate, a partire da Le Monde (l’Espresso in Italia) che hanno esaminato l’enorme materiale raccolto da un gruppo di reporters indipendenti con sede a Washington. Intendiamoci:  avere un conto alle Cayman non e’ di per sé un reato. Altra cosa e’ se ad avere quel conto e’,come nel caso Cahuzac, un ministro del bilancio incaricato della lotta all’evasione fiscale. E altro caso ancora e’se il presidente della Georgia,o la moglie di un vicepresidente russo accumulano denaro su conti offshore. La stampa ha il dovere di scoprire e pubblicare, la magistratura di indagare, il pubblico ha il diritto di sapere e avere gli elementi necessari a fare le proprie scelte politiche. In Francia e in tutto il mondo. Anche in Italia.


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