Dal 10 al 14 aprile si tiene a Pordenone la VII edizione de “Le voci dell’inchiesta”, manifestazione “devota al giornalismo televisivo in presa diretta – come spiega Marco Rossitti, direttore artistico del festival – ma anche attenta ma anche attenta da sempre a tutto ciò che si muove sulle “strade del documentario” (alle quali ha riservato fin dalla prima edizione un’apposita sezione) – spalanca le porte al grande “cinema della realtà”, attraverso un’ampia proposta di reportage e documentari d’inchiesta di rilievo internazionale. Una ventina di titoli, provenienti da altrettanti paesi del mondo, selezionati tra le migliori realizzazioni dell’ultima stagione, e sottotitolati in italiano per l’occasione. Salute, Ambiente, Legalità sono i temi che caratterizzano i matinée promossi in collaborazione con ARPA FVG – LaREA e Coop Consumatori Nordest/Progetto “Legality Coop”. A tre diverse facce del turismo è dedicata la sezione Sogni d’evasione. Andreas Pichler in The Venice Syndrome punta lo sguardo su una città lagunare vittima della sua bellezza; Space Tourists ci racconta la realizzazione di un sogno: viaggiare nello Spazio. Bollywood im Alpenrausch trasferisce troupe e star del cinema indiano in una location più “esotica” del consueto: il cuore delle Alpi svizzere. Ai rischi del giornalismo militante e alle libertà di stampa e di espressione calpestate e vilipese è dedicata la sezione Voci negate con tre documentari di grande impatto visivo e sociale: 5 Broken Cameras di Emad Burnat e Guy Davidi, Camp 14. Total Control Zone di Marc Wiese e Forbidden Voices della giornalista e cineasta svizzera Barbara Miller. Dell’importanza dei social network come strumenti per organizzare la protesta civile, combattere la propaganda dei regimi dittatoriali e vanificare i limiti imposti dalla censura ma anche di internet come nuovo Moloch parlano i tre film della sezione New Media: Google and the World Brain di Ben Lewis in anteprima nazionale al festival; We are Legion. The Story of the Hacktivists di Brian Knappenberger e Just a Girl, You Know di Eef Hilgers. Per il tradizionale appuntamento col Teatro d’inchiesta torna a “Le voci” Marco Travaglio con il suo ultimo spettacolo, È Stato la mafia. The Iran Job di Till Schauder e China Heavyweight di Yung Chang sono i titoli più significativi della sezione Diritti in gioco, nella quale gli sport (basket e boxe nella fattispecie) sono il pretesto per parlare di libertà politica, guerre, diritti delle donne, e di pregiudizi capaci di sciogliersi nel calore di un incontro. Completano il programma delle “Voci” la prima retrospettiva completa della coppia di cineasti Massimo D’Anolfi e Martina Parenti e tre film che focalizzano l’attenzione su altrettante “grandi” città: Nikolaus Geyrhalter in Donauspital ci fornisce un “ritratto” del nuovo ospedale di Vienna, tra i più imponenti e moderni d’Europa; Requiem for Detroit? di Julien Temple racconta la lenta agonia di una città post-industriale, mentre Enzo Avitabile Music Life di Jonathan Demme è un duplice tributo: alla città di Napoli e a uno dei suoi musicisti più originali.
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