Il presidente Napolitano é stato regolarmente e legittimamente eletto dai Grandi elettori. Il professor Rodotà, che molti di noi hanno sostenuto, ha liquidato le parole in libertà sui colpi di stato e le marcette su Roma, ricordando come le decisioni del Parlamento possano e debbano essere criticate, anche duramente, ma esistono limiti non superabili, pena la disgregazione dell’ordinamento democratico.
Condividiamo le sue parole, condividiamo meno invece l’indignazione di chi oggi urla contro le parole di Grillo, dopo aver chiuso occhi e orecchie quando Berlusconi marciava contro i tribunali e urlava :”Certi giudici sono peggio dei mafiosi”, per non parlare delle manifestazioni convocate per protestare contro i presunti brogli che avrebbero dato la vittoria a Prodi nel 2006.
Proprio Berlusconi e molti dei suoi marciatori sono tra i vincitori di oggi e questo non può e non deve essere taciuto, anche perché costoro hanno ora in mente un governo di larghe intese da tenere sotto scacco e da condizionare minuto per minute. Chi lo nega sa di mentire ed il bluff sarà presto svelato.
La base programmatica del futuro esecutivo é racchiusa nel documento predisposto dai cosiddetti saggi e consegnato proprio al presidente Napolitano.
Quel documento, tra l’altro, contiene poco o nulla sul conflitto di interessi, il falso in bilancio, le prescrizioni, il rafforzamento della autonomia della giustizia, ma contiene inquietanti indicazioni sul tema delle intercettazioni e sul divieto di pubblicazione.
Nulla invece si dice in materia di libertà di informazione, di liberazione delle Autoritá e della Rai dal controllo dei governi e dei partiti, sulle cosiddette “Querele temerarie” diventate una autentica arma impropria contro il diritto di cronaca.
Eppure l’Italia occupa il 57^ posto nella graduatoria internazionale sulla libertà dei media, ma evidentemente il tema o non interessa o rientra tra quelli da congelare per consentire la nascita di un governo di larghe intese.
Questa prospettiva non ci piace e accenderemo ogni riflettore per illuminare a giorno quanto accadrà e, soprattutto, quanto non accadrà, e comunque contrasteremo con forza qualsiasi ipotesi di nuova legge bavaglio e ulteriori colpi di mano contro l’articolo 21 della Costituzione.
Tanto per cominciare martedì prossimo alle ore 11,30 nella sede della Fnsi, a Roma, presenteremo le oltre 100 mila firme, raccolte con la piattaforma Change.org, per dire No alle ” Querele temerarie” e per esprimere solidarietà ai cronisti minacciati e al diritto dei cittadini ad essere informati.
Meglio cominciare a prepararsi perché il partito del conflitto di interessi e del bavaglio non solo non é stato sconfitto, ma é uno dei pochi veri vincitori di queste giornate.