di Marco Bongi
Ringrazio sentitamente la redazione di “Articolo21” per lo spazio concessomi. Sono Marco Bongi, il presidente dell’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (A.P.R.I.-onlus). Dopo oltre vent’anni di attività, la nostra struttura si è trovata, forse per la prima volta, ad uscire dal ristretto ambito piemontese. Il caso della piccola Marta, bambina non vedente a cui è stata rifiutata l’iscrizione nella scuola media di territorio, ha scatenato forti reazioni, anche a livello nazionale. Qualcuno ci ha addirittura “rimproverato” di aver agito senza aver chiesto preventivamente una sorta di “imprimatur” politico da parte di coloro che dominano la scena mediatica in Val di Susa. Noi, da questo punto di vista, siamo forse troppo sprovveduti. Non abbiamo padrini politici e, cosa che forse da ancor più fastidio, non ne cerchiamo neppure. Abbiamo dunque constatato semplicemente un fatto molto grave. La mamma di Marta ci ha sottoposto una lettera che andava contro la legge e noi non abbiamo fatto altro che divulgarla. Apriti cielo…! Alla fine del polverone mediatico è sembrato addirittura che quelli che sbagliavano eravamo noi. Siamo rimasti davvero interdetti. In questo nostro paese tribolato sembra dunque che anche le denunce, fondate ed ineccepibili sul piano documentale, se toccano i “bottoni” sbagliati, non abbiano diritto di cittadinanza. Figuriamoci se la protesta fosse stata messa in piedi da una coppia di semplici genitori, poco smaliziati, i quali non avessero avuto l’accortezza di pretendere una lettera scritta dal dirigente scolastico. Gli sarebbero tutti saltati addosso sbranandoli perchè avevano osato attaccare gli intoccabili di turno! Chissà quanti casi del genere ci sono in Italia e non li conosciamo. Un’altra cosa che ci ha fortemente stupito e la reazione risentita prodotta dall’intervento del Ministro prof. Francesco Profumo. Invece che complimentarsi del fatto che egli, intervenendo personalmente, era riuscito a risolvere il caso in poche ore, i firmatari del documento, sottoscritto da alcuni insegnanti ed amministratori locali, colgono l’occasione per accentuare le critiche, lamentarsi per i tagli alla pubblica istruzione, difendere a spada tratta l’operato di chi oggettivamente non andava difeso. Tutte le lamentele di carattere generale saranno sicuramente fondate ma… non c’entrano assolutamente nulla con il caso specifico ed inoltre, scusateci l’ardire, ci sembrano semplicemente fuori luogo e di cattivo gusto. Mi fermo quì ma molte altre considerazioni mi verrebbero alla mente. Noi comunque continueremo ad andare avanti sulla strada della difesa disinteressata dei diritti inalienabili dei disabili visivi. Continueremo a non guardare in faccia a nessuno e speriamo che qualcuno ci continui a prestare la sua voce.