ROMA – Continuano anche oggi gli incontri a Montecitorio con Enrico Letta, il premier incaricato dal Capo dello Stato per formare il nuovo Esecutivo. Stamattina l’ex vicesegretario del Pd ha incontrato Silvio Berlusconi, reduce dal viaggio a Dallas per l’inaugurazione della Biblioteca presidenziale dedicata a George W. Bush, con Angelino Alfano e Gianni Letta, zio del premier incaricato.
L’incontro dovrebbe sciogliere gli ultimi nodi sulla formazione del prossimo governo, anche con Massimo D’Alema visto che l’ex Guardasigilli non ha posto nessun veto su questa ipotesi. E pensare che pochi mesi fa, esattamente nel gennaio del 2013 Enrico Letta disse: “Alle bugie di Berlusconi risponderemo colpo su colpo. Bisognerebbe aprire una commissione parlamentare d’inchiesta su di lui”.
Infine c’è un altra questione scottante, ovvero la tassa dell’Imu, diventata il cavallo di battaglia dell’ultima campagna elettorale del centro destra. “Sull’Imu il Pdl si gioca la faccia”, ha detto proprio oggi il sindaco di Roma Gianni Alemanno. “Se questo governo non riuscirà a ridurre la tassa più brutta, odiosa e impopolare – ha aggiunto – sarebbe un insuccesso che il popolo del centrodestra non perdonerebbe, molto di più di questo o quel ministro”.
Tuttavia, secondo alcuni osservatori della politica nazionale, come Ileana Milella, gli accordi tra il leader del Pdl ed Enrico Letta sarebbero ben altri. Scrive la giornalista su Repubblica che l’intento di Berlusconi è quello di essere nominato senatore a vita, che quindi gli permetterebbe l’immunità. Ma non solo. Poi chiederebbe “un’aminstia o indulto condito con qualche legge o provvedimento che gli evitino il carcere” e i processi Mediaset, Ruby, Unipol, e De Gregorio, tutt’ora in corso. Se così fosse, come si potrebbero conciliare due formazioni politiche così diverse tra loro? Ricordiamo che il Pd nei suoi otto punti chiedeva anche la legge anticorruzione, il processo lungo e il falso in bilancio.
Su ipotetici accordi è intervenuto anche l’avvocato Niccolò Ghedini che in una nota ha precisato: “Si tratta dell’ennesima operazione di disinformazione per colpire il Presidente Berlusconi che con grande senso di responsabilità si sta esclusivamente occupando del bene del Paese e non già delle sue questioni personali”.
La Lega fa dietrofront, ma pone delle condizioni
Roberto Maroni sembra aver cambiato idea e ora non esclude un sostegno della Lega Nord al governo Letta: “Se il discorso di Enrico Letta ci convincerà potremmo anche votargli la fiducia”, sottolinea in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. Tuttavia il leader del Carroccio pone delle condizioni: “Non devono esserci certi nomi per noi indigeribili”. E come seconda condizione: “gli impegni che si prenderà nei confronti del Nord. Ovvero: la macroregione, la riorganizzazione del sistema fiscale nel suo rapporto tra centro e periferia, la riforma federale dello Stato”.
Alessandro Ambrosin