La presenza di Lsdi al Festival Internazionale del giornalismo di Perugia è rappresentata dai molti interventi in giro per il Festival dei tanti che orbitano intorno al mondo LSDI e dalla cogestione operativa di due barcamp. Abbiamo cercato di supportare la messa a disposizione di spazi in cui tutti possano parlare e confrontarsi per raccontare e condividere le proprie esperienze di lavoro e di vita. Per questo ci è sembrato opportuno utilizzare il format del Barcamp che per definizione è una non conferenza: un evento orientato alla volontà di condividere e apprendere in un ambiente aperto e libero con molta interazione tra i partecipanti.
Il primo barcamp si svolgerà mercoledì 24 aprile dalle 10 alle 13 nella Sala Priori dell’Hotel Brufani. Il titolo è volutamente provocatorio e ironico: SurvivalCamp, il barcamp della sopravvivenza dei giornalisti.
Siamo partiti dalla condizione dei giornalisti precari italiani che nel corso degli ultimi due anni hanno acceso i riflettori sulle loro condizioni di lavoro, sempre più drammatiche, caratterizzate da compensi vergognosi, leggi per l’accesso alla professione e sul finanziamento all’editoria da riformare, eterno dualismo tra sindacato e ordine professionale.
Un anno fa il festival di Perugia si aprì con un evento dedicato ai giornalisti precari. Quest’anno si reincontreranno al Festival le rappresentanze di base dei coordinamenti di giornalisti precari, gli esponenti dell’Ordine dei Giornalisti e della Federazione Nazionale della Stampa. In un anno abbiamo anche assistito al tracollo verticale dell’informazione tradizionale in italia dovuta ad anni di errori, enfatizzati dalla crisi economica. La domanda è una sola: a che punto è la salvezza di questo mestiere in Italia ?
Abbiamo pensato che era il momento di realizzare un cui si vuole andare oltre al racconto delle difficoltà. Nonostante la crisi economica e quella generalizzata dell’editoria e vogliamo cercare di raccontare la vita dei giornalisti freelance e di come questi stiano aguzzando l’ingegno e le competenze per sopravvivere nella difficoltà e forse fare meglio dei giornalisti strutturati.