Nasce in questi giorni l’Osservatorio sui rischi di dipendenza da gioco, con il compito di valutare le misure più efficaci per contrastare la diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave. Non possiamo fare a meno di chiederci cosa ci sia ancora da osservare e valutare rispetto ad un fenomeno che in modo sempre più allarmante e dilagante sta mietendo vittime in ogni dove, ogni fascia d’età, ogni ceto sociale. L’obiettivo non può essere quello di contrastare una realtà che è già palesemente malata e distruttiva, l’obiettivo, l’unico possibile e accettabile, deve essere quello di eliminarla definitivamente. La ricerca non va fatta solo sulla cura e la riabilitazione di chi già ne è immerso fino al collo.
Perché non investire energie e risorse nella ricerca di cosa sta alle radici di questa piaga? Chi ricerca sui flussi di denaro, sui creatori di questa rete di distruzione, sui mandanti di questa ‘peste’ del nuovo millennio? Si calcola infatti che nel solo anno 2011 in tutto il territorio nazionale sono state fatte giocate per un totale di 79 miliardi, un fatturato pari alla terza industria nazionale. In pratica ogni giocatore sottrae circa 2.000 euro all’anno all’economia reale fatta di beni e servizi. Ogni giorno in Lombardia apre una nuova sala giochi. A Milano sono 461 gli esercizi specificamente dedicati alle slot machine. La quota complessiva di “giocato” rappresenta quasi il 10% della spesa com- plessiva delle famiglie italiane, rapportata ai bisogni primari e secondari.
Le variabili da tenere presente nella quantificazione dei danni sono innumerevoli, come saranno gestiti e raccolti tutti questi dati e a che scopo è un interrogativo fondamentale che non possiamo fare a meno di porci. I cosiddetti ‘giocatori patologici’ rappresentano una minima parte delle persone coinvolte, delle spese effettuate, del costo sociale. Dimenticare e non considerare il gioco online sarebbe un errore imperdonabile, ormai la maggior parte dei giochi si muovono sul web, piattaforma accessibile a tutti e difficilmente indagabile e inseribile all’interno di una raccolta dati precisa ed esaustiva. Ci sono ormai migliaia di slot machine on line di diversi tipi, gratta e vinci e skill game di ogni tipo. Per non parlare poi dei costi affettivi, di chi viene colpito anche indirettamente da questa maledizione, come quantificare il loro dolore? Che senso ha fare ricerca per contrastare una realtà dalla quale è già evidente e certificata la dannosità? Ed è così chiara l’eziologia…..Le risposte al suo contrasto sono così ovvie e scontate, quanto forse scomode e pericolose per chi su questo ha costruito un impero. Eliminare, bonificare, togliere definitivamente. Questa è l’unica soluzione. E smettere una volta per tutte di limitarci ad ‘osservare’.