BASTA VIOLENZA SULLE DONNE - 25 NOVEMBRE TUTTI I GIORNI

Ansie della vigilia. Il caffè del 27 aprile

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Corradinomineo.it

Il dubbio plana sui giornali. “Battaglia sui ministri” dice La repubblica. Poi spiega:  “Berlusconi vuole Viminale e Giustizia, diviso il Pd”. Ma il quotidiano diretto da Ezio Mauro non sbatte in “prima” quello che i suoi retroscenisti ricostruiscono nelle pagine interne. Un Caimano circondato dalle amazzoni che, more solito,  gli starnazzano intorno: “ti stanno fregando”.  Berlusconi che reagisce : “se va D’Alema al governo, pure io, ministro del Tesoro”. Allora fuori D’Alema. “Voglio ministri quarantenni”, avrebbe risposto Enrico Letta. Sul Giornale è l’ora del disincanto, vero a falso non so. “Letta tira la corda”, avverte il titolo. E per non farla spezzare Feltri avverte “Che fastidio il razzismo verso i vecchi”. In chiaro: se non Berlusconi, dateci almeno Brunetta. Più esplicito, Salvatore Tramontano se la prende con “Gli infami veti degli odiatori di professione”. “Ma va là”,. Il Fatto ritorce contro Il Giornale il mitico intercalare di Ghedini. “La minaccia di Berlusconi all’economia (serve solo) per piegare il Pd”.

Già, il Pd. A parte Renzi che gli ha spiegato come “sarebbe un problemino” che in molti non votassero la fiducia ma lo è anche “parlare di espulsioni”. A parte ciò, il Pd dovrebbe ringraziare i suoi “dissidenti”, perché gli consentono di trattare su qualcosa, di non consegnarsi al Caimano a mani giunte e capo chino. Ma chi non capisce la politica, (e ormai mi sono convinto che questi “professionisti” del Pd sono perlopiù politici incompetenti) continuerà a far danni. I gruppi parlamentari di Camera e Senato, quelli che dovrebbero sostenere e qualificare l’azione del governo, continuano a non poter discutere. Li convocheranno all’ultimo minuto : fiducia sì, fiducia no. Dentro o fuori. Invece sono stati chiamati ieri a Roma i segretari provinciali. Per giurare: Letta o morte! Andiamo bene. Il gruppo dirigente cancella tutte le aperture di Bersani. Torna il Partito, con la sua struttura chiusa, e tornano le invidie : perché “gli altri” vanno in televisione?

Ma torniamo ai giornali : “Letta vuole chiudere. Ultimi ostacoli”. E’ il titolo lapalissiano del Corriere della Sera. Che poi, però, confessa il rischio che si è corso: “Due incontri con Napolitano”. “Intervento del Colle per impedire la rottura”. Ma il bicchiere mezzo pieno: nella notte si tratta, lunedì il programma alla camera, il 30 al Senato. Poi, tutti sui prati del Primo Maggio a festeggiare le larghe intese. Editoriali all’unisono. Basta, lasciatelo lavorare! Con Marcello Sorgi, de La Stampa, a spiegare come il Pd che non abbia scelta. O la cicuta o il bagno di sangue elettorale. Mentre Piero Ignazi si chiede, su Repubblica, dove finiranno gli 8 punti di Bersani per il rinnovamento. Già, dove? Il problema è di taglia, innanzitutto sull’economia. Perché ormai la disgraziata teoria “del rigore”, il “mantra”  di Monti e dei “tecnici”, è malconcia. Lo spiega bene Paul Krugman (Repubblica). Ma il problema è sapere se ne usciremo dando ancora più soldi ai ricchi e alle banche, con meno tasse e qualche condono, oppure se useremo le risorse (sempre scarse) per rianimare consumi del ceto medio e  domanda interna, mentre un piano di investimenti pubblici e piegati (anche solo per mettere in sicurezza la bella Italia) prova a creare qualche nuovo posto di lavoro.

Ragazzi, Berlusconi che guida la politica economica, dal governo o da Palazzo Grazioli, sarà la prova dell’inutilità del Pd. Per non parlare del Berlusconi “senatore a vita”, di cui parla Liana Milella, con la Cassazione che cassa i suoi processi, e il solo Pannella (di nuovo in sciopero della sete) che pensa ai poveri condannati alla tortura del carcere. Cari compagni, non vi pare che il prezzo sia salato?


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