25 Aprile: Siddi (Fnsi), patriottismo costituzionale si fonda su libertà di stampa. Informazione buona, verità no silenzi. Rimuovere conflitti di interesse e bavagli

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“Sull’Italia della Festa per la Liberazione dal regime e per il passaggio alla democrazia pesa la condizione di una libertà di stampa sofferente e strattonata, finita al 57° posto delle graduatorie internazionali. Il 25 aprile, festa della libertà per tutti, ricorrenza fondamentale di quella Carta Costituzionale sulla quale, sola, si può oggi ricondurre il senso di una testimonianza patriottica degli italiani, diventa perciò motivo per moltiplicare gli sforzi a favore di una stampa che è buona solo se è libera davvero. E in questo senso è totale e coinvolgente la partecipazione della Federazione della Stampa, il sindacato unitario dei giornalisti italiani, alle celebrazioni del 25 aprile, come impegno permanente e testimonianza vitale, fino all’unica vera e propria militanza patriotticamente  condivisa: quella per la libertà d’opinione. Qui risiede la libertà di stampa, decisiva per distinguere e affermare le democrazie sui regimi. Per questo i giornalisti hanno molto a cuore i valori definiti nella prima parte della Carta Costituzionale e particolarmente l’articolo 21, che oggi più di ieri va preservato e arricchito da una stampa che dev’essere liberata da qualsiasi ingerenza impropria.

I tempi della crisi sono difficili per tutti, ma c’è chi paga più di altri. La stampa deve rompere qualsiasi muro di silenzio, nella consapevolezza che, se fa bene questo compito, fa il proprio dovere di restituire il diritto fondamentale all’informazione ai cittadini, che ne sono i veri titolari.

Ecco perché, allora, il 25 Aprile è giornata propizia per ricordare quanto sia necessario dare nuova vitalità alla Festa della Liberazione attraverso azioni qualificanti per liberare l’Italia dai conflitti d’interesse, da tutte le forme di bavaglio non visibile a tutti (come le querele temerarie) e da ogni tentazione di introdurre limiti (come i ricorrenti nuovi cenni alle intercettazioni) al dovere di cronaca. La buona stampa è quella libera, fondata sulla ricerca e sulla testimonianza di verità, non sulla proposizione di verità edulcorate.

Su questi termini e sulle politiche sociali e per un welfare attivo, la Fnsi chiede, perciò, sin d’ora l’ascolto al presidente del Consiglio incaricato, l’Onorevole Enrico Letta, le cui scelte valuterà con piena libertà di giudizio. Con la responsabilità che deriva dal patriottismo costituzionale, che considera lievito lo spirito critico, nella totale dedizione perché siano rispettati del pluralismo di opinione, la libertà delle voci e i valori del lavoro”


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