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L’Italia che cambia: se non ora quando!

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Sabato 16 marzo, sono le 9 del mattino. Quando, nell’aula “Difesa” del Senato,  Bersani dice i nomi, Laura Boldrini, Piero Grasso, restiamo a lungo in silenzio. “Chi vuole, può prendere la parola” , dice un po’ timido il segretario. Non ce n’è bisogno. In ritardo, dopo aver assaporato la novità, scoppia l’applauso, lungo, liberatorio. Le Senatrici e  i Senatori eletti con la coalizione “Italia bene comune”  si attendevano altri nomi, forse una proposta segnata ancora dalle alchimie delle correnti. Qualcuno era pronto a dare battaglia.
“Abbiamo lasciato la proposta aperta tutta la notte”, spiega Bersani. “Condivisione e reciprocità”, i nostri criteri. E un terzo : rinnovamento. Quando si é visto che non ci sarebbe stata condivisione e meno che meno reciprocità, ecco il rinnovamento nella scelta dei nomi. Laura Boldrini, ex portavoce del Commissariato dell’ONU per i rifugiati, una donna di “Se non ora quando”, eletta  nelle liste di “Sinistra elogia e libertà”. E Piero Grasso,unabita da magistrato anti mafia.  L’una e l’altro neo eletti.

La riunione si scioglie. Manca un’ora e mezzo alla terza votazione e usciamo a prendere il sole in uno splendido sabato di primavera. Prima, però, stringo la mano a Bersani e gli dico “grazie”. Molte ore dopo Enrico Mentana spiegherà che il  merito della buona proposta è del Movimento 5 Stelle, dell’aria nuova che si respira. Io so che Bersani è il capo di un partito, forse dell’unico rimasto in campo. E rompere gli schemi per lui é più complicato di quanto non lo sia chiederlo per me. Poi in aula, a votare e  chiedersi cosa faranno gli altri. I 5 stelle voteranno il loro candidato,  indefettibili. La destra, Schifani. O Schifano, come legge spesso il Presidente anziano, Emilio Colombo.  Questo ci aiuta, penso.  Schifani e Grasso, due Sicilie a confronto, e mi sembra impossibile che si possa scegliere la prima!

Poi arriva notizia, corre in rete ma rimbomba come un boato : la Camera dei deputati ha eletto il suo Presidente, Laura Boldrini. Un tweet da Rainews24  mi ricorda come  la Lega protestasse ogni volta che la intervistavamo. Tutto cambia, proprio altro mondo! Ce la faremo pure noi? Terza votazione : Grasso 120 voti, Schifani 111.  Alle16,30 il ballottaggio. La seduta é sospesa! L’autobus non passa, “ma lei non dovrebbe essere in Senato, a votare”. Mi incammino in fretta verso la fermata successiva e naturalmente perdo l’autobus buono.  Un taxi! Ma Roma non è New York, non è che ne fermi uno per strada.

Quando finalmente salgo in macchina, per saltare solo l’ultimo chilometro, il taxista racconta : “Berlusconi sta contattando quelli di Monti,uno a uno, per farli votare Schifani”. Scendo davanti l’ingresso “Madama” e una voce tra telecamere e teleobiettivi dice rassicurante “la chiama è solo alla lettera c”. C’é tempo, prima della M di Mineo! Berlusconi non é ancora arrivato. Monti sì. E ci ha provato ancora : si é offerto di far votare Schifani in cambio dell’appoggio per il Quirinale. Senatore a vita, Presidente del Consiglio, “Scelta civica” e l’ambizione di mettere in riga sia Pd che Pdl, poi candidato alla Presidenza del Senato, ora candidato alla Presidenza delle Repubblica. Sarà tecnica, ma é voracità senza limiti! Napolitano gli ha detto no per il Senato, Berlusconi per il Quirinale.

Lupus in fabula. Occhiali scuri, volto spianato dal chirurgo plastico, quella moquette rada sul capo.  Intorno, un capannello di fedeli. Fuori, qualche contestazione : “buffone” gli hanno gridato. “Vergognatevi, ignoranti”. Il Cavaliere disarcionato non dimentica i senatori a 5 Stelle che vorrebbero dichiararlo ineleggibile : “voi siete una setta, non dovreste entrare qui”.  Vota e si guadagna per oggi il legittimo impedimento, si toglie gli occhiali, li rimette e va  a sedersi in prima fila, estrema destra dell’emiciclo.   “Schifani, bianca, Grasso, Grasso,Grasso, Schifani, Schifani, bianca, Grasso…”

Gli eletti di “lista civica” passano così velocemente tra le tende del catafalco da non non lasciar dubbi : loro hanno votato scheda bianca. L’applauso scatta quando lo spoglio è ancora in corso. Pietro Grasso è il nuovo presidente del Senato. Con 12 voti in più di quanti non ne abbia la coalizione che lo ha proposto! Alcuni eletti a 5 stelle hanno scelto la Sicilia di chi lotta conto la mafia.
Grasso pronuncia un discorso molto bello. Teresa Mattei, la nostra Costituzione che è la più bella, ripete uno a uno i nomi degli agenti di scorta uccisi con Aldo Moro e con Borsellino. Si rammarica di non aver potuto partecipare (ed é la prima volta,dice) alla manifestazione di Libera, con i parenti dei morti di mafia e nelle stragi. Chiede una commissione d’inchiesta su tutte le stragi che aspettano ancora verità.  Buon lavoro, Presidente. E a noi tutti un invito. Facciamo quello che sentiamo giusto : è questa la più machiavellica delle politiche. La sola che può portare talvolta a vincere.


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