”Con le sue proposte sulla Rai, Beppe Grillo favorisce i grandi gruppi nazionali e internazionali, che potrebbero acquistare la tv pubblica a pezzi”. E’ quanto afferma il neoeletto deputato del Pd, Michele Anzaldi, in riferimento al post sulla Rai pubblicato sul blog di Beppe Grillo che afferma, fra l’altro: “E’ indispensabile creare una sola televisione pubblica, senza alcun legame con i partiti e con la politica e senza pubblicita’. Le due rimanenti possono essere vendute al mercato. E’ necessario rivedere anche i contratti di concessione per le televisioni private e definire un codice deontologico al quale devono attenersi” ”Lasciare la Rai indebolita e senza pubblicita’ – prosegue Anzaldi – significa innanzitutto realizzare il sogno di Mediaset. Per rilanciare il servizio pubblico, pero’, prima ancora di discutere su progetti di lungo periodo che richiedono procedure complesse, basterebbe amministrare l’azienda con competenza e attenzione, migliorandone la gestione. Sto preparando un esposto alla Corte dei Conti per valutare se ci siano gli estremi per intervenire in merito alla vicenda del rapporto tra Sky e Rai”. ”Nel 2009, l’allora dirigenza Rai – spiega il neoparlamentare – decise di annullare il contratto che legava Viale Mazzini a Sky per la realizzazione dei canali Raisat. Si trattava di un contratto molto importante da circa 350 milioni di euro, con rilevanti ritorni anche di immagine in un settore pubblicitario importante quale e’ quello della tv satellitare. Senza motivazioni economiche chiare, fu lasciato cadere. Sorprendentemente, in queste settimane sui canali Sky, come ad esempio sulla filiera dei canali Fox, sono comparsi negli spazi pubblicitari gli spot targati Rai per il rinnovo del canone. In pratica, la Rai avrebbe rifiutato di essere un fornitore lautamente pagato di Sky per diventarne un cliente pagante. Su questa vicenda e’ necessario che venga fatta chiarezza”.