Negli ultimi giorni abbiamo vissuto l’elezione del Papa e quella dei presidenti della camera e del senato della Repubblica italiana. Avvenimenti vicinissimi che abbiamo vissuto e commentato in diretta anche sui social network. Appena è stato eletto Papa Francesco immediatamente sono iniziate a circolare in rete notizie che lo accostavano alla dittatura in Argentina, altre notizie che riportavano sue dichiarazione offensive nei confronti delle donne. Queste notizie si sono rivelate prive di fondamento, singolare poi è stata la circolazione di una foto che ritrae un prelato mentre da la comunione a Videla, non era Bergoglio ma in molti ci sono cascati. Per approfondimenti vi consiglio l’articolo di Michela Murgia: Bergoglio e pregiudizio.
C’è stata poi la nomina di Laura Boldrini alla presidenza della camera, già pochi minuti dopo il suo discorso d’insediamento sono comparse lamentele sul fatto che abbia fatto riferimento alla tragedia dei migranti e in generale che avesse parlato dei diritti umani. Ci sono stati commenti che in pratica attribuivano a lei e ai migranti le colpe di tutti i problemi degli italiani, anche per questo vi suggerisco l’articolo La guerra dei razzisti contro Laura Boldrini. Parlare di diritti umani e lavorare per la loro conquista è la cosa migliore che si possa fare per il bene di tutti, ma sembra che per molti sia solo uno spreco di tempo, un qualcosa d’irreale, di non necessario quando invece è chiaro che se venisse rispettata la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo nessuno sarebbe costretto a fare viaggi infernali per scappare dalla fame e dalle guerre. L’Italia è un paese multietnico, come lo sono molti paesi, il futuro è questo, le differenze possono solo arricchirci, non siamo padroni della terra, tutto è instabile ed è proprio per questo che conviene non essere egoisti, alla fine non ripaga nessuno.
Tornando alla Boldrini sono seguite le accuse deliranti dell’europarlamentare Borghezio e quelle della neoeletta del Movimento 5 Stelle Serenella Fucsia che si lamentava del curriculum troppo bello della nuova presidentessa della camera.
Arrivando all’elezione di Grasso in rete e su alcuni giornali è cominciata a circolare la notizia su un fantomatico premio che avrebbe voluto dare a Berlusconi per la lotta contro la mafia. In pratica è stata rilanciata una sua intervista al programma radio La Zanzara in cui veniva incalzato, molto maleducatamente dall’intervistatore Giuseppe Cruciali, su questa storia del premio. Potete ascoltare l’intervista qua http://www.youtube.com/watch?v=NMlMC2ANv8M&feature=share e capire che in realtà Grasso parlava di una modifica, che aveva richiesto ad Alfano e a Berlusconi, riguardo ad una legge sui beni confiscati, modifica poi fatta ed era solo per questo che li ringraziava.
Mi era sembrato di vivere un buon cambiamento, un Papa che inizia l’Angelus con un buongiorno, che parla di poveri, che calza scarpe normali, che cammina fra le persone e che saluta Pietro, il fratello di Emanuela Orlandi. Una presidentessa della camera che parla di diritti umani e che commuove con un discorso di una levatura che in parlamento non sentivamo forse da decenni. Un presidente del senato che ha dedicato la sua vita alla lotta contro la mafia e che s’insedia lo stesso giorno in cui a Firenze 150.000 persone hanno marciato a fianco di Don Ciotti. Eppure la gioia, il senso di pulizia che molti come me hanno provato è stato infangato da sentimenti bassissimi. Mi chiedo quanto questa società si sia abbrutita, ma forse ha sempre avuto un lato meschino solo che con la rete lo notiamo di più.
Il futuro del paese, dell’intero pianeta è incerto, pur non essendo cattolica comprendo l’importanza del rappresentante della chiesa di Roma, la sua influenza potrebbe essere positiva per milioni di persone. Ovviamente non posso sapere quale sarà il suo cammino, né quello dei presidenti delle camere della nostra repubblica, forse avranno anche scheletri nell’armadio, io davvero non posso saperlo, ma non mi va neanche di vivere incattivita contro tutto e tutti, voglio ancora sperare nelle donne e negli uomini di buona volontà.