Dite dite, ma senza i 5 Stelle il rinnovamento che si intravede non ci sarebbe stato. Dite dite, ma non ci sarebbero stati la Boldrini e Grasso presidenti di Camera e Senato. Dite dite, ma è un dettaglio che poi la Boldrini i 5 Stelle non l’abbiano votata, e che quelli che hanno votato Grasso si siano salvati solo perché Grillo è un tenerone. Dite dite, ma la Boldrini e Grasso non erano stati candidati dal centrosinistra: sono atterrati sul Parlamento da Marte. Dite dite, ma in realtà, come dice Grillo, sono foglie di fico di cadaveri. Dite dite, ma quindi senza i 5 Stelle non si sarebbe ridato fiato ai cadaveri. Dite dite, ma a ben pensarci la Boldrini e Grasso, senza la pressione dei 5 Stelle, potevano diventare ministri, e il rinnovamento ci guadagnava. Dite dite, ma i 5 Stelle sono il primo partito, come hanno detto a Napolitano. Dite dite, ma non è vero, perché con i voti degli italiani all’estero il primo partito è il Pd. Dite dite, ma state a guardare il capello: guardate la barba di Grillo, che fa più rinnovamento. Dite dite, ma il rinnovamento avanza: avevate mai visto prima conferenze stampa senza diritto di domande? Dite dite, ma smettetela di inchiodare i 5 Stelle a ogni parola sbagliata, a ogni laurea non riconosciuta, a ogni gaffe da “Iene”: si sa che il loro non-Leader è sempre stato tollerante con gli errori degli altri. Dite dite, ma Roberta Lombardi, per come sono state distorte (!?) le sue parole sul fascismo, ci ha pianto, e ha denunciato l’approssimazione della stampa. Dite dite, ma invece i “Vaffa day”, amplificati dai media, erano rispettosissimi delle posizioni altrui, e nient’affatto approssimativi. Dite dite, ma per rimediare si organizzi un “Bacetto day” in onore dei 5 Stelle: in diretta streaming, anzi (contrordine, cittadini!), no.