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Napoli, rischio idrogeologico: fate presto

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Lo scorso 4 marzo è stato considerato per  Napoli una sorta di 11 settembre perché la città ha vissuto due momenti veramente difficili: in mattinata il crollo alla riviera di Chiaia, la zona bella della città, di un’ala di uno storico palazzo che solo per fortuna non ha causato vittime. La sera, poi, il criminale incendio  de “La città della Scienza” che non ha bruciato, come riportato da Il Foglio le clientele bassoliniane, oramai al sicuro da tutt’altra parte, ma solo un luogo che in una qualsiasi città italiana avrebbe fruttato denaro e posti di lavoro. In questo caso non aggiungerò altro a quanto sino ad oggi è stato scritto o detto sui fatti di Bagnoli, credo che un sempre attuale brano di Eduardo Bennato, “Vendo Bagnoli”, e il mai datato film di Gianfranco Rosi, “Le mani su la città”, possano sintetizzare molto bene quanto invece si è cercato di analizzare e comprendere in questi giorni. Punterò, invece, l’attenzione alla situazione idrogeologica di Napoli che è oramai giunta a un punto di non ritorno, e sulla quale bisogna intervenire con serietà e severità. Le immagini del palazzo di Chiaia, insieme alle proteste dei cittadini  hanno fatto il giro dei tg nazionali ma dopo una decina di giorni circa, nella zona nord, l’VIII municipalità,  due crolli, quello di un muro di contenimento, che avrebbe potuto coinvolgere anche una scuola,  ha messo seriamente a rischio la stabilità di una palazzina e un altro a poche centinaia di metri  ha causato problemi alla viabilità, si aggiungono a quello oramai cronico, a pochi metri da qui, di una strada che costeggia una cava nei pressi del cimitero di Chiaiano da tempo transennata e che può essere attraversata solamente con un senso unico alternato. Un definitivo crollo causerebbe conseguenza inenarrabili. La situazione idrogeologica di Napoli è grave, e va ben oltre le pericolose buche stradali di cui, finalmente, anche i quotidiani cittadini si interessano. Nella zona nord, quella dell’VIII Municipalità composta dai quartieri di Chiaiano, Scampia e Piscinola, durante la scorsa campagna elettorale per la guida della Regione, nessuna forza politica si è vista. A Chiaiano erano scomparsi anche gli agguerriti ambientalisti che hanno sostenuto il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca, che aveva utilizzato come spot il consueto “cambierà tutto”.  Anzi, gli unici manifesti che hanno imbrattato i muri  annunciavano il solito e tanto auspicato condono edilizio. Per non parlare poi della recente campagna elettorale per le politiche, quando i silenziosi candidati che si sono fatti  vedere hanno ricevuto una sola richiesta dai potenziali elettori: rassicurazioni sul condono edilizio. L’assalto del popolo degli abusivi ha causato la distruzione sistematica della collina dei Camaldoli prima e dell’area di Chiaiano poi, ed infine  di tutta l’VIII municipalità. Ogni temporale, più o meno intenso, provoca dissesti e non poche preoccupazioni. Qui la politiche urbanistiche non sono state mai realizzate, si è preferito far finta di non vedere in cambio di tangenti. E’ auspicabile un intervento serio da parte delle istituzioni, non c’è tempo da perdere perché i prossimi crolli potrebbero causare delle vittime. Nelle ore immediatamente successive ai crolli di Chiaiano, si è registrato l’intervento dei vigili urbani che hanno provveduto a impedire, momentaneamente, il transito automobilistico. Era buffo, però,  osservarli mentre vigilavano sul disastroso esito che anche i loro silenzi hanno causato.


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