Siamo tra quanti hanno seguito e seguono con interesse il tentativo di Bersani di formare un governo. Abbiamo apprezzato la sua decisione di inserire tra le priorità anche e finalmente il tema del conflitto di interessi, colpevolmente accantonato nell’ultimo ventennio. Per altro la mancata soluzione di questo nodo ha condannato e condanna l’Italia ad occupare uno degli ultimi posti in Europa in materia di libertà dei mercati e dei media.
Non a caso chi, dentro e fuori il Pd, lavora per far fallire Bersani, pensa ad un governo di “Larghe intese e Stretti interessi” che cancelli qualsiasi riferimento alla questione. Se fosse restato qualche dubbio ha contribuito a scioglierlo il segretario Pdl Alfano che ospite a Porta a Porta ha esclamato, finto indignato: “Pensate che mentre infuria la crisi economica Bersani parla ancora di conflitto di interessi, di falso in bilancio, di prescrizioni, di ineleggibilità e persino del carcere a Berlusconi…”.
Più chiaro di così! Alfano ha indicato in modo limpido e non equivocabile quali siano le reali priorità del cavaliere e, paradosso dei paradossi, si possono riassumere tutte esattamente nel tema che vorrebbero espellere dal tavolo delle trattative: il conflitto di interessi, come sempre.
Proprio per questo non ci ha convinto per nulla la scelta di Bersani e dei suoi collaboratori di non inserire nella lista delle associazioni da audire quelle che più direttamente si occupano della libertà di informazione e dei media.
Eppure sono quelle stesse associazioni e comitati che lo stesso Bersani convocò quando nessuno riusciva a sciogliere il nodo del nuovo consiglio di amministrazione della Rai ed il Pd pensava di uscire con le ossa rotte, dopo la brutta figura rimediata all’atto delle nomine nelle Autorità di garanzia, condotta con metodi vecchi e poco trasparenti.
Ci auguriamo che questa dimenticanza sia dovuta al protocollo o ad una momentanea distrazione, ma, da parte nostra, raddoppieremo gli sforzi e la vigilanza affinché il tema non sia oscurato e non diventi oggetto di nuovi possibili scambi impropri.
Per queste ragioni, nel mese di aprile, dedicheremo la nostra assemblea alla presentazione di una proposta sul conflitto di interessi e, naturalmente inviteremo Bersani, nella speranza, che, da presidente del consiglio, voglia mantenere l’impegno a mantenere la questione tra le priorità da risolvere, con buona pace di Alfano e di chi sogna pastiere, crostate ed altre portate immangiabili.