Giorgio Napolitano supera lo “stallo” delle consultazioni nominando “dieci saggi” e gli affida due tavoli programmatici, politico-istituzionale ed economico-sociale. Nello stesso pomeriggio, il Quirinale diffonde i nomi. Tutti maschi, e il movimento delle donne insorge. Decisione scioccante, sconcertante, misogina, dimentica degli stessi impegni verso la parità presi l’8 Marzo per l’attuazione della Costituzione: non si contano i commenti e le proteste cominciate a circolare immediatamente sulla rete e via mail. Prendono posizione ufficialmente le senatrici Valeria Fedeli, vicepresidente del Senato, e Monica Cirinnà, docenti universitarie e giornaliste, numerose le associazioni che propongono un flash mob di protesta davanti al Quirinale, l’Accordo di Azione Comune per la Democrazia paritaria chiede a Napolitano la nomina di “dieci sagge”, dalla rete parte una mail bombing che con toni duri ricorda al presidente della Repubblica che italiani e italiane hanno votato, eleggendo al Parlamento donne e giovani, e che questo voto va rispettato. Mentre scriviamo, alle 24,00 di sabato, la protesta continua a correre sul web… Tutti gli aggiornamenti su witc da domani.