di Nadia Redoglia
Dalla diretta streaming dell’assemblea nazionale Pd (doverosa precisazione: non è la prima, ovvero non è performance adottata a seguito di quella che ci ha mostrato il M5S l’altro ieri) si sono sentiti donne e uomini che hanno espresso le proprie considerazioni sugli 8 punti presentati da Bersani, segretario pro tempore. In tal senso ciascuno (e non solo i parlamentari votati, seppur indirettamente, nell’ultima tornata elettorale) ha potuto e saputo, in tutto o in parte, condividere, dissentire, aggiungere, criticare, consigliare, suggerire e quant’altro dettato da esclusivo proprio sentire (agganciandosi oppure no a espressioni di chi li ha preceduti) l’ordine del giorno oggetto dell’assemblea.
Personalmente sono “una” che ha prediletto l’esposizione del pragmatismo (così a me è parso) femminile. La mia serenità consiste però nel fatto che tutti gli “altri”, ancorché quelli che condividono le mie idee, hanno saputo manifestare loro personale idea senza pretendere che questa fosse verità assoluta.
Dopo tutto ciò sarà palesato il voto sugli 8 punti all’ordine del giorno. Mentre sto scrivendo ancora non conosco i risultati. Qualunque essi saranno, a fronte delle premesse, meritano rispetto. La condivisione appartiene ad altra storia.
Nella diretta streaming del M5S non ci sono state premesse, solo assunti molti dei quali veri e propri dogma: devastanti per la laicità di stato che è condizione tra le primarie a sancire i principi fondamentali della democrazia.