“Avvertiamo ormai inconfutabilmente di vivere in un’epoca di svolta che impone una riflessione sui fondamenti da salvaguardare e sul rinnovamento da promuovere. Poiché sappiamo che il futuro non potrà essere la ripetizione del passato, occorrono idee nuove per riconciliarci con noi stessi e col mondo che verrà”. Così rileva Gustavo Zagrebelsky (nella foto), presidente della Biennale Democrazia presentando l’iniziativa che sotto la Mole Antonelliana di Torino, dal 10 al 14 aprile 2013, vedrà susseguirsi una serie di lezioni, dibattiti, letture di classici, seminari di approfondimento, momenti di spettacolo e di confronto, progetti speciali per scuole e per le associazioni e dove per cinque giorni il pubblico sarà condotto attraverso un’ampia riflessione sulle diverse concezioni del mondo e sulla tensione verso il futuro. Perché proprio nei momenti di crisi appare importante mettere radicalmente in discussione i fini della coesistenza democratica.
“Utopico. Possibile?” Questo il tema della terza edizione. C’è nel nostro programma – prosegue Zagrebelsky – un elemento di utopia necessaria. Unire tecnologia e diritti, sviluppo e uguaglianza, economia e ambiente, potere e trasparenza, scienza e coscienza, democrazia diretta e rappresentativa. Bandire la violenza in società frammentate, promuovere il rispetto delle differenze e, da esse, trarre arricchimento e non risentimento. Utopico, forse? Eppure frammenti di utopia abitano il tempo presente. Si manifestano attraverso nuove pratiche di produzione e di scambio, nel crescente ruolo sociale delle donne, in movimenti che trovano nel web e nei social network strumenti di espressione. L’innovazione scientifica e tecnologica – prosegue – modifica a ritmi accelerati le potenzialità umane e il rapporto tra uomo e natura, proponendo mondi seduttivi, rispetto ai quali è importante recuperare la nostra capacità di giudicare la bontà dei fini”.
La terza edizione della Biennale della Democrazia raccoglie dunque nell’ampio programma di incontri tutto un mondo che girerà intorno al titolo: Utopico. Possibile? Forma “duale”, posta sotto il punto interrogativo, è un atto di consapevolezza storica, dicono i promotori. “Una carta del mondo che non contiene il Paese dell’Utopia non è degna nemmeno di uno sguardo, perché non contempla il solo Paese al quale l’Umanità approda di continuo. E quando vi getta l’ancora, la vedetta scorge un Paese migliore e l’Umanità di nuovo fa vela”, sosteneva Oscar Wilde. Un percorso di indagine sulle utopie contemporanee, un cammino appassionante fra le proposte del ricco calendario con 105 incontri a ingresso libero, al fianco dei testimoni più autorevoli del panorama intellettuale, artistico, letterario odierno, insieme a duecentocinquanta protagonisti del dibattito nazionale e internazionale.
Un doppio appuntamento al Teatro Regio aprirà Biennale Democrazia mercoledì 10 aprile: alle ore 18 con l’inaugurazione ufficiale affidata alla Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, mentre alle ore 21,30 sarà un ensemble di noti interpreti della scena nazionale a salire sul palco per celebrare – a dieci anni dalla scomparsa – Giorgio Gaber, una delle figure più affascinanti e multiformi non solo della canzone d’autore, ma della cultura italiana contemporanea. Letture, musiche e filmati daranno vita all’evento-spettacolo “L’illogica utopia” per immergersi insieme al pubblico nella personalità, nel pensiero, nella poetica del Signor G. Come sempre sarà al Teatro Carignano il “quartier generale” di Biennale Democrazia, con il maxi schermo per la trasmissione in diretta degli incontri ospitati nell’antistante piazza.
Analogamente saranno nuovamente a disposizione del pubblico della manifestazione i più prestigiosi spazi del centro di Torino: Teatro Regio, Teatro Gobetti, Circolo dei Lettori, Cavallerizza Reale, Piccolo Regio Puccini, Teatro Vittoria, ai quali si aggiungono l’Aula Magna dell’Istituto Avogadro, il Campus Universitario “Luigi Einaudi” e il Museo del Risparmio. Ingresso libero a tutti gli appuntamenti, fino a esaurimento dei posti disponibili (salvo per i seminari a iscrizione obbligatoria).
Iscriviti alla Newsletter di Articolo21