di Gerardo Adinolfi
www.ossigenoinformazione.it– Il blogger e collaboratore de l’Espresso Daniele Sensi è stato querelato per diffamazione aggravata a mezzo internet dall’ex direttore di Radio Padania Roberto Fiorentini. A darne notizia lo stesso blogger sul suo sito L’Anticomunitarista, che da maggio 2012 è ospitato sulle pagine de l‘Espresso online. Dal 2008 racconta tutto ciò che viene detto di strano dai leghisti dal vivo o durante le trasmissione della radio leghista.
Fa segnalazioni scritte e audio, con tanto di registrazioni delle puntate citate o di parti di esse che vengono pubblicate sul blog. “Fa un lavoro prezioso e scomodo: cercano di intimidirlo e portarlo in tribunale”, ha scritto Gad Lerner sul suo blog riprendendo la notizia della querela.
La denuncia. ”La querela è stata presentata nel maggio 2010″, racconta Sensi. “Ora il giudice deve decidere il rinvio a giudizio. Al tempo scrissi un post su un intervento di Roberto Fiorentini, ex direttore di Radio Padania, in cui dichiarava che la colpa per una sassaiola subita da una troupe della radio da parte di alcuni rom durante un sopralluogo in un campo fosse da attribuire a Gad Lerner perché li aveva aizzati contro la Lega”.
Sensi non si limitò a scrivere un articolo ma allegò anche l’audio con le dichiarazioni di Fiorentini, ancora disponibili sul blog. “Nell’audio si può sentire ciò che dice l’ex direttore e questa sarà la mia linea difensiva”, spiega.
Il blog. Il lavoro di Sensi sul suo blog, all’epoca all’indirizzo www.danielesensi.blogspot.it e poi sul sito de l’Espresso, inizia nel 2008, dopo qualche mese che ascoltava Radio Padania. “Non era ancora molto conosciuta, mi sintonizzai per caso e sentii trasmissioni molto violente”, racconta. “Mi sembrava assurdo che nessuno portasse alla luce quanto veniva detto in radio”. Ora che è ascoltata dai media nazionali il linguaggio della radio si è molto ammorbidito”.
In sei anni di blogging Sensi ha ricevuto spesso insulti sui siti dei militanti leghisti, racconta, e “su Radio Padania spesso c’è un conduttore che allude a me senza mai fare il mio nome, dandomi del ‘tossico che difende gli immigrati in modo da avere droga a buon prezzo’”.
Sensi in questo procedimento giudiziario si difende a spese sue: “Non ho la copertura de l’Espresso perché all’epoca non scrivevo ancora per loro”, spiega, “ma mi hanno aiutato a mettermi in contatto con chi potesse prestarmi assistenza”. E’ assistito dagli avvocati Andrea Mecca e Guido Scorza.
Solidarietà. ’Come nella fiaba del lupo e l’agnello, la Lega denuncia il blogger Daniele Sensi’, è il titolo del post sul blog di Gad Lerner, che esprime solidarietà al blogger. “Vi segnalo questo post di Daniele Sensi – scrive Lerner – che l’ex direttore di Telepadania ora vuole portare in tribunale. Questo signore fra l’altro, con sprezzo del ridicolo, ha usato la televisione per accusare anche me. Di che cosa? Niente meno che di aver aizzato le comunità rom a compiere azioni violente contro la Lega! Solidarietà a Daniele Sensi che da anni svolge un lavoro utilissimo”.
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Di seguito l’articolo completo scritto da Daniele Sensi sul suo blog in cui racconta la querela
Ascolto Radio Padania dall’estate del 2007 e faccio blogging dall’inverno successivo. Su quella radio, il 9 aprile del 2008 ho sentito l’eurodeputato della Lega Nord Matteo Salvini dire che «i topi sono più facili da debellare degli zingari»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. L’8 giugno del 2008 ho sentito i Giovani padani di Monza e Brianza ridere dei marocchini, «marroni come la cacca»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. Il 16 giugno del 2008 ho sentito un assessore leghista alla Sicurezza dire che «se i rom sono finiti nei lager nazisti, se nel corso della storia non si sono fatti molto amare, qualche errore lo avranno commesso»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. Ho sentito un ascoltatore dire a quello stesso assessore che «i rom sono parassiti come le pulci sui cani» e ho sentito l’assessore ribattere che «se questo pregiudizio è radicato nei secoli, un motivo ci sarà: la diceria degli zingari che rubano i bambini non è una leggenda metropolitana» («no, non li rubano: li prendono in prestito, in affido», ho sentito fargli eco Salvini): lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Nell’agosto del 2008 ho sentito un capogruppo leghista in consiglio comunale rivolgere un appello ai «soldati del nord» affinché boicottassero tutte le attività commerciali gestite da cittadini immigrati: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Il 21 aprile del 2009 ho sentito un portavoce di ‘Padani nel mondo’, associazione di coordinamento della Lega Nord sulle circoscrizione estere, opporsi alla conferenza Durban II sul razzismo perché «il razzismo viene sempre dipinto come una forma estremamente negativa, mentre è la xenofobia ad essere negativa: il razzismo identifica delle diversità di fatto»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Il 29 aprile del 2009 ho sentito un deputato leghista, presidente di provincia, annunciare l’intenzione di separare, nei pronto soccorso, i cittadini immigrati da quelli italiani, predisponendo «un canale preferenziale per i nostri anziani: dove la Lega ha il governo del territorio, spingeremo i direttori degli ospedali a creare tali canali per la nostra gente»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Il 6 ottobre del 2009 ho sentito un assessore leghista al Turismo e all’Identità dolersi di come «molti zingari, poiché di cittadinanza italiana, se non commettono reati non puoi cacciarli»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Nell’ottobre del 2009 ho sentito una conduttrice di Radio Padania interloquire amabilmente con un’ascoltatrice che ingiuriava le persone transgender («immondi cessi umani, aborti della natura, stranieri che sono qui a portare malattie») invocando le «espulsioni di massa, come in Germania»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Nel 2010, tramite interrogazione parlamentare, un deputato leghista chiedeva che l’edizione integrale del ‘Diario di Anna Frank’ non venisse fatta leggere nelle scuole elementari, poiché «il testo contiene un passo nel quale Anna Frank descrive in modo minuzioso e approfondito le proprie parti intime». Il 26 gennaio di quell’anno, alla vigilia del Giorno della Memoria, ho sentito il responsabile della rubrica culturale di Radio Padania difendere lo spirito di quell’interrogazione, producendosi in un’invettiva contro coloro «che hanno fatto di Anna Frank una santa, tanto da averle dedicato una giornata, il 27 gennaio, e che ne difenderebbero il Diario anche se vi fossero colate quattro pagine di sterco»: «Crepate, voi che ci date dei moralisti e dei bacchettoni, crepate assieme a Satana». Lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Il 26 febbraio del 2010 ho sentito uno speaker di Radio Padania, consigliere di zona nel milanese, lamentarsi di come i rom, «informati esageratamente da sindacati e associazioni cattoliche», purtroppo conoscano i propri diritti, «e se ad esempio vai a sgomberarli su un campo privato, loro sanno che senza la richiesta del proprietario del terreno non si può procedere con lo sgombero»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Il 12 agosto del 2010 ho sentito un conduttore di quella radio spiegare la differenza «tra fascismo nel senso negativo e deleterio del termine, e fascismo nel senso positivo, perché c’è, esiste, un senso bello del termine fascista»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. Il 7 settembre del 2011 ho sentito un deputato della Lega Nord affermare che, «poiché codardi, o venduti, o semplicemente faciloni», i magistrati di origini meridionali favoriscono la mafia e ho sentito quello stesso deputato aggiungere che «la Corte Costituzionale è tutta fatta, guarda caso, di ragazzi del sud che, guarda caso, vengono da regioni mafiose»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. Il 7 giugno del 2012 ho sentito i Giovani padani di Verona dire che «non è nella natura dei napoletani lavorare otto ore al giorno»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. Il 2 agosto del 2012 ho sentito un conduttore di Radio Padania distinguere tra «terroni nel senso dispregiativo del termine, ossia quelli che fanno niente tutto il giorno e si sono presi la pensione senza meritarla», e ‘terroni buoni’, «quelli che sparano per aria quando vedono i rom vicino a casa»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. Il 28 settembre del 2012 ho sentito i Giovani padani del Veneto dire che nel meridione d’Italia «devono ancora capire a cosa servono le saponette e la carta igienica»: lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio.
Mentre su Twitter, per email e tramite messaggi privati in tanti, troppi, fraintendendo il senso del mio lavoro mi chiedevano il perché di tanto «mio odio per gli stranieri, per i meridionali e per gli omosessuali» (un misunderstanding che ha portato alla soppressione da parte dei vertici di Youtube di un intero canale che ospitava parte del mio archivio audio), a un paio d’anni dall’apertura del mio blog (le cui attività si sono nel frattempo trasferite sul sito dell’Espresso), allargavo il monitoraggio ai social media.
Nel dicembre del 2011, scovai su Facebook una pagina riservata i cui animatori proponevano «un colpo in testa» per «quel vecchio di merda e terrone del cazzo di Napolitano»; «stufe a legna, in modo da farne carburante alternativo» per i rom; «la caccia con pallettoni da cinghiale per gli immigrati sani» e «fiamma ossidrica per quelli malati di Tbc». Pur non prendendo parte alle discussioni, al gruppo erano iscritti deputati, senatori, presidenti di gruppi parlamentari, vicepresidenti di Regione, assessori, sindaci, segretari comunali e provinciali della Lega Nord.
Il 27 marzo del 2012, sempre su Facebook, in una discussione che inneggiava ad Auschwitz e Mauthausen ho pizzicato una vicecoordinatrice leghista alla Commissione sanità, interventi sociali e politiche giovanili auspicare il «napalm» per i rom; il 21 settembre del 2012, all’indomani del rogo in un capannone monzese gestito da cinesi, catturai il rammarico di un segretario di sezione della Lega, dispiaciuto che nell’incendio non fosse morto «nemmeno un cinese»; il 30 ottobre del 2012, ho sorpreso un consigliere provinciale del Carroccio tifare affinché l’Etna, il Vesuvio e il Marsili eruttassero sommergendo il Sud Italia.
Nel frattempo, un giornalista di Radio Padania per il quale «i Protocolli dei savi di Sion, per quanto smentiti e smascherati, sono comunque pieni di spunti interessanti», s’è inventato ‘Mai più senza società multiculturale’, una rassegna stampa, quotidiana, di crimini compiuti da cittadini stranieri nel nord Italia, una rubrica dove gli spacciatori arrestati sono «naturalmente maghrebini» e i ladri «ovviamente zingari».
Ebbene, giovedì scorso ho ricevuto un avviso di garanzia.
Sono stato denunciato da TelePadania per «diffamazione aggravata» a mezzo internet.
I fatti risalgono al maggio del 2010: recatasi per un sopralluogo in un campo nomadi, una troupe di TelePadania era stata raggiunta da una sassaiola. L’allora direttore dell’emittente, Roberto Fiorentini, in collegamento telefonico con Radio Padania aveva commentato l’accaduto attribuendone la responsabilità a Gad Lerner, colpevole di «aver aizzato, in maniera anche violenta, alcune comunità rom contro la Lega, e questi sono i risultati».
Come sempre, lo scrissi sul blog, allegando la registrazione audio. Sul blog scrissi anche degli sms degli ascoltatori letti dal giornalista di Radio Padania prima del collegamento con Fiorentini: «Dire che gli zingari sono sporconi e molte volte delinquenti è come dire che l’acqua bagna», accennando inoltre alla campagna d’odio contro i rom da tempo portata avanti su quelle frequenze.Apprendo ora che il querelante (Roberto Fiorentini), letto «con vivo stupore» il mio post, sostiene di «non aver mai profferito queste espressioni». Assistito dagli avvocati Andrea Mecca, del foro di Milano, e Guido Scorza, del foro di Roma, la mia linea difensiva sarà piuttosto semplice: quel rettangolo in javascript di 460 per 255 pixel, situato tra il titolo e il testo del post, non è né un pessimo orpello decorativo, né un banner pubblicitario da schivare onde evitare immeritati guadagni al webmaster, ma una registrazione audio: è sufficiente cliccarvi sopra per sentire Fiorentini attribuire a Gad Lerner la responsabilità di «aver aizzato, in maniera anche violenta, alcune comunità rom contro la Lega». Intanto, io rischio un processo.