Incredibilmente in Italia si andrà alle prossime elezioni politiche, ancora una volta, con un’informazione da paese semi democratico e con nessuna legge seria sul Conflitto di Interesse. L’unica condizione possibile per noi cittadini questa volta dovrà essere l’inderogabile impegno da prendere, da parte della politica… nel far approvare in tempi brevi, non appena sarà costituito il prossimo Parlamento, tre leggi basilari in un sistema democratico. Insieme controlleremo e spingeremo il cambiamento.
Martedì 5 Febbraio alle 11,30
CONFERENZA STAMPA “La Rai ai cittadini”
Sala Stampa della Camera dei Deputati
Via della Missione 4, Roma (Accanto alla Camera dei Deputati)
Rinnovare la politica spingendo Leggi per il cambiamento per avvicinarci
all’Europa è possibile.
per ora ci saranno
Tana de Zulueta, Sandra Bonsanti (Libertà e Giustizia),
Loris Mazzetti, Santo Della Volpe (Liberainformazione)
Udo Gumpel, Giovanni Anversa, Giuseppe Giulietti (Articolo 21), Giorgio
Balzoni,
Ugo Gregoretti, Nicola D’Angelo, Giovanni Melodia, Lorenzo Marsili,
Dario Franceschini, Vincenzo Vita, Roberto Natale, Antonio Ingroia, Flavia
Perina,
Marco Furfaro, Gianfranco Mascia
Siamo al 63% posto al mondo come libertà dell’informazione.
Se tutte le forze veramente democratiche non sapranno spingere tutte
insieme anche una riforma
della Rai tv Servizio Pubblico per il libero sapere di tutti
vorrà dire che questo paese sarà ancora un paese semi-libero.
Cambiamo le Leggi indicando una nuova strada.
I movimenti, le associazioni e i cittadini spingono i cambiamenti anche
dentro il Parlamento
La Rai ai cittadini con le adesioni della società civile e della politica.
Insieme a leggi su Conflitto di Interessi – Antitrust
LIBERIAMO LA RAI DAL TOTALE CONTROLLO DEI PARTITI E DEL GOVERNO CON UNA LEGGE DI STAMPO EUROPEO PROPOSTA DALLA SOCIETA’ CIVILE
La Riforma “La Rai ai Cittadini”
– 5 punti per garantire un bene pubblico
(Rai – Conflitto di Interessi – Antitrust)
“Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri proprietari di
un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono direttamente alcuni
componenti nel Consiglio per le Comunicazioni audiovisive”
Perché MoveOn Italia ha scelto come una delle sue missioni prioritarie la
tv per i cittadini e una Tv libera di fare da cane da guardia ai poteri?
Perché oramai sappiamo che la Tv condiziona le priorità della politica e
le scelte dei cittadini, quindi quasi tutto ciò che accade in politica,
nel sapere ed in economia.
Prendendo ad esempio i modelli di gestione più avanzati in Europa, ma
anche le proposte di riforma della Rai tendenti a garantire qualità e
autonomia proponiamo in 5 punti una riforma che assicuri non solo la
necessaria efficienza aziendale, ma anche l’assoluta indipendenza
editoriale del servizio pubblico.
1. Chiediamo il superamento dell’anomalia per la quale l’azionista del
servizio pubblico è il Ministero dell’Economia.
2. Al posto della Commissione parlamentare di Vigilanza, chiediamo la
costituzione di un Consiglio per le Comunicazioni audiovisive, i cui
membri dovrebbero essere in maggioranza nominati dalla società civile (11
su 20) e che ogni organismo di nomina e gestione abbia una composizione di
genere paritaria (50/50). Gli utenti del servizio pubblico, in quanto veri
proprietari di un’azienda che finanziano tramite il canone, eleggono
direttamente 6 componenti. Cinque sono nominati da rappresentanti di
settore (sindacati, artisti, autori, accademici, fornitori di contenuti).
Dei rimanenti 9 membri, 3 verrebbero eletti dagli enti locali
(Regioni-conferenza permanente stati regioni, Province-l’Upi e
Comuni-Anci) e 6 nominati dal Parlamento.
3. Il Consiglio nomina i vertici della concessionaria del servizio
pubblico (il CdA Rai), selezionati mediante concorsi pubblici in base a
criteri di professionalità, competenza nel campo radiotelevisivo ed
indipendenza. Ad esso sono attribuite competenze di indirizzo e vigilanza.
4. Il Consiglio nomina altresì i componenti dell’Autorità per le garanzie
nelle comunicazioni, assicurando, anche in questo caso, i criteri della
selezione trasparente, dell’indipendenza e del massimo di qualificazione.
5. Il Consiglio si pone al servizio degli utenti Rai, facilitando modalità
interattive di controllo e di valutazione e garantendo ai cittadini un uso
consapevole e attivo di tutti i media gestiti dal servizio pubblico.
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Antitrust e Conflitto di Interessi
Congiuntamente e in continuità con il progetto “La RAI ai cittadini”,
MoveOn Italia è inoltre impegnata alla definizione delle linee guida per
iniziative che incidano sui due ulteriori temi di vitale importanza
democratica quali l’antitrust e il conflitto di interessi.
La campagna “La Rai ai cittadini” propone la sua riforma per garantire un
bene pubblico – Per garantire la libertà e il pluralismo dell’informazione
questa riforma non può prescindere da una netta e chiara separazione,
definita per legge, tra l’esercizio del potere politico e la proprietà o
la capacità di influenzare i media. E’ altresì necessario fissare limiti
di concentrazione che un’unica società dei media sia autorizzata a
controllare in uno o più mercati rilevanti.
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Hanno aderito a questo percorso riformatore:
Tana de Zulueta, Moni Ovadia, Loris Mazzetti (“Vieni via con me” – Che
tempo che fa”), Giulio Cavalli, Gianni Minà, Ugo Mattei (“Beni Comuni”),
Giovanni Valentini, Alessandra Mancuso (portavoce “GIULIA” Giornaliste
Unite Libere Autonome), Flavio Lotti (Tavola della Pace), Corrado
Guzzanti, Francesca Fornario, Alessandro Gilioli, Carlo Freccero, Lidia
Ravera, Corradino Mineo, Oliviero Beha, Gianfranco Mascia, Lorella Zanardo
(autrice de “Il corpo delle donne”), Sabina Guzzanti, Giulia Innocenzi,
Roberto Zaccaria, Udo Gumpel, Giovanni Anversa (RaiTre “Racconti di
vita”), Paul Ginsborg, Michele Gambino, Roberto Natale (Fnsi), Massimo
Marnetto (Libertà e Giustizia), Arturo di Corinto, Rossana Casale, Santo
Della Volpe (Libera), Franco La Torre, Silvia Bencivelli, Nicola D’Angelo,
Guido Scorza, Maria Luisa Busi, Tiziana Ferrario, Luca Borgomeo, Nino
Criscenti, Wolfgang Achtner, Carmine Fotia, Marco Mele (Il Sole 24 Ore),
Carlo Tecce (Il Fatto Quotidiano), Vittoria Iacovella, Giuseppe De Marzo
(Alba – A sud), Fabrizio Federici (Ansa), Sergio Bellucci, Gianni Orlandi,
Giulietto Chiesa, Simona Coppini, Federico Lunadei, Grazia Di Michele,
Simona Sala (Tg1), Giuliana Sgrena, Antonella Martone, Giovanni Mangano,
Lorenzo Marsili (European Alternatives), Carlo Verna (UsigRai), Giuseppe
Giulietti (Articolo 21), Antonio Turri ( I cittadini contro le mafie e la
corruzione), Renato Nicolini, Marino Sinibaldi, Nino Criscenti, Anna Maria
Polidori, Michele Conforti, Gian Mario Gillio (“Confronti”), Claudio
Lazzaro, Massimo Sani, Leandro Piccioni, Renzo Santelli (Fnsi),
Giovanbattista Frontera (Assoprovider), Alberto Lucarelli, Giorgio Balzoni
(Tg1)
Vincenzo Vita, Luigi De Magistris, Ignazio Marino, Claudio Fava, Giuseppe
Civati, Carlo Rognoni, Antonello Falomi, Fabio Granata, Sandro Gozi, Furio
Colombo,
Giorgio Merlo, Niccolò Rinaldi, Angelo Bonelli, Leoluca Orlando, Flavia
Perina
Nichi Vendola, Antonio Di Pietro
Hanno aderito alla Riforma:
Articolo 21, Usigrai, Fnsi, Libera dalle mafie di Don Ciotti, Libertà e
Giustizia, A Sud, “GIULIA” Giornaliste Unite Libere Autonome, Rete Viola,
Liberacittadinanza, IndigneRai, Il Popolo Viola, TILT, Alternativa, Il
Teatro Valle Occupato, Errori di Stampa, Il Comitato del Sole, Libertà e
partecipazione, European Alternatives, Tavola della Pace, I cittadini
contro le mafie e la corruzione, Rivista “Confronti”, La Rete 2018, LogOut
lab, magazine women in the city, Gruppo Nazionale della Rete per la
rivoluzione Gentile, Assoprovider
Sostiene l’iniziativa:
Stefano Rodotà