PIERLUIGI BERSANI
Aderisco convintamente alla vostra iniziativa dell’8 febbraio. Il conflitto di interessi sarà una delle prime leggi che porterò all’approvazione ed è mia intenzione far entrare l’Italia in Europa anche in materia di normative antitrust e di autonomia del servizio pubblico. Modi e forme della riforma saranno sottoposti al confronto con tutte le forze associative che in questi anni hanno condotto un impegno positivo su questi temi
STEFANO FASSINA
Nell’impossibilità di partecipare all’incontro, intendo dichiarare la mia convinta adesione all’iniziativa di Articolo 21, di cui condivido l’impegno costante per la democrazia dell’informazione e, in particolare, convido l’appello contenuto nel documento di Acquasparta rivolto ai candidati alle prossime elezioni politiche. Io mi occupo di economia e sono fortemente convinto che l’Italia, l’Europa intera, debbano intraprendere un sentiero di sviluppo diverso, una linea politica alternativa al liberismo mercantilista, fondato sulla svalutazione del lavoro. E’ necessaria e urgente una svolta, basata sulla centralità del lavoratore, sul rispetto della dignità del lavoro. Una sorta di neo-umanesimo laburista. Ma sono pienamente consapevole che una democrazia dell’informazione imperfetta ha ricadute concrete anche sul piano dell’economia e dell’occupazione, come è vero, per altro, che la precarietà o addirittura l’indigenza possano pregiudicare seriamente il diritto di informare e di essere informati. E l’Italia, anche sotto questo profilo, continua ad occupare posizioni di coda in tutte le graduatorie internazionali. Come ho già avuto modo di dichiarare sul sito Internet dell’Associazione, penso che il nuovo Governo debba dedicarsi ad abbassare anche lo spread della democrazia. Pertanto, faccio mio l’appello, dichiarando il mio impegno ad affrontare, nei primi 100 giorni del nuovo Parlamento, i punti irrisolti in materia di libertà di informazione – in particolare per quanto riguarda Conflitto di interessi, Normativa antitrust, Superamento della Legge Gasparri, Querele temerarie, Legge sull’editoria, Illuminazione dei temi oscurati – e a prendere parte a un gruppo interparlamentare “Amici di Articolo21”.
ANTONIO INGROIA
Mi dispiace non essere dei vostri oggi ma è come se fossi lì. Già alla prima iniziativa al teatro Capranichetta abbiamo evocato Articolo21 per le sue importanti battaglie in difesa della libertà di informazione. E oggi vogliamo confermarlo riconoscendoci in tutti i 6 punti presentati da Articolo21 nella vostra assemblea che state tenendo oggi. E ribadisco che il primo impegno di Rivoluzione Civile in parlamento sarà quello di una rigorosa legge sul conflitto di interessi.
ANDREA OLIVERO
Aderisco alla iniziativa di Articolo21 per molte ragioni. La prima è che, come ogni bene comune, anche la libertà informativa e la possibilità di essere informati vanno tutelate e prese in carico. Tutti noi dovremmo avere a cuore il destino del bene
comune informazione. Ovviamente nel duplice senso. Che sia possibile fare buona informazione e che sia possibile recepirla. In questi anni abbiamo vissuto molte crisi per quanto riguarda la libertà di stampa: concentrazioni, accumuli di poteri, conflitti di interessi che ovviamente non fanno bene alla vita collettiva. Ed anzi la mortificano, facendo si che lo spazio comune sia un campo di battaglia o di aggressività. Scelta Civica con Monti per l’Italia vuole lavorare perché la libertà di espressione, di opinione e di informazione sia tutelata e salvaguardata, con ogni mezzo possibile.
MASSIMO DONADI
In Italia non c’è solo un problema politico, ma esiste un grande, enorme problema culturale, che travalica i confini degli schieramenti e dei partiti. L’assenza di regole o, peggio, la presenza di norme capestro, per non dire truffaldine, nel settore dei media e delle telecomunicazioni ha contribuito a provocare la ‘deregulation’ culturale che è la prima causa dei grandi problemi del Paese. Sottovalutare questo aspetto significa ignorare la realtà sociale nella quale ci si muove. Per questi motivi aderiamo con convinzione all’iniziativa di Art.21, con la consapevolezza che la costruzione di una democrazia piena e matura dopo il ventennio berlusconiano non può prescindere da una legge sul conflitto d’interessi, dall’abrogazione della Legge Gasparri, dalla libertà d’informazione e dal pluralismo dei mezzi di comunicazione. I temi della dichiarazione comune sono i nostri temi da sempre e per questo non solo ci impegniamo a portarli nella coalizione di centrosinistra capeggiata da Bersani, che non ha certo bisogno delle nostre sollecitazioni, ma soprattutto ci impegneremo nell’azione politica in modo che il Parlamento voti in tempi brevi delle norme fondamentali per eliminare un’anomalia che non ha eguali nelle altre grandi democrazie.
BRUNO TABACCI
Aderisco alla vostra iniziativa dell’8 febbraio. Ho sempre seguito le iniziative di Articolo 21 e in particolare mi trovo in pieno accordo con una attuazione completa e piena dei principi di libera concorrenza anche in materia di informazione, affermando
la totale libertà dei giornalisti e del giornalismo di inchiesta. Ovviamente, questo presuppone di intervenire non solo in materia di legislazione antitrust, ma anche con una drastica revisione della legge Gasparri, che ha finora tutelato un duopolio inefficiente e di scarsa qualità. E’ indispensabile che per risolvere l’anomalia del conflitto di interessi e scindere i rapporti tra politica e informazione, in particolare, nel servizio pubblico, si lavori da subito.
STEFANIA PEZZOPANE
Sono rammaricata di non poter essere presente con Voi oggi a questo importante appuntamento. Ma non potevo certo far mancare il mio sostegno alla Vostra iniziativa, che mi vede d’accordo su tutti i punti. Ho già avuto modo di dare la mia adesione al documento di Acquasparta, perché conosco in prima persona quanto possa essere importante e fondamentale la libertà d’informazione. Un’informazione libera da condizionamenti politici, scevra da invadenze governative o lobbistiche, è la linfa vitale della democrazia e del pluralismo. Nei primi mesi dopo il sisma, la disinformazione su quanto stava accadendo in città e nel cratere è stata deleteria. Facevano notizia esclusivamente le passerelle del Presidente del Consiglio e dei suoi ministri, che hanno usato la nostra terra e il nostro dramma come palcoscenico elettorale. Tutto era finalizzato a comunicare il “grande miracolo della ricostruzione”. Le nostre reali condizioni di vita, il deficit di democrazia e di partecipazione sono state taciute a lungo, oscurate da un sistema informativo asservito alle logiche bieche del potere. Solo grazie all’intervento di Articolo 21, della Federazione Stampa Italiana e di alcune inchieste coraggiose si è fatto breccia nel sistema dell’informazione, facendo emergere dal buio mediatico, fatti e notizie scomode e non in linea con l’ottimismo berlusconiano. Condivido pienamente, pertanto i punti programmatici della piattaforma dell’Assemblea Acquasparta, perché sono convinta ci sia bisogno di risolvere nodi non ancora sciolti: dal conflitto d’interesse alle norme antitrust, da un maggiore pluralismo nel servizio pubblico all’abrogazione di tutte norme che ostacolano la libertà d’informazione. Da parlamentare mi impegno ad inserire tra le priorità dell’agenda politica della prossima Legislatura le Vostre proposte, perché questa nostra giovane democrazia non sia più il fanalino di coda in materia di libertà di stampa.