Dopo che i dati Agcom della settimana 21-27 hanno dimostrato chiaramente il perdurare delle violazioni da parte di TG4 e Studio aperto, limitarsi a ripetere un semplice ordine di riequilibrio, finora già eluso, è stata una grave rinuncia al ruolo di arbitro. Quando si consente al PDL e a Berlusconi, protagonista della campagna elettorale e proprietario delle emittenti, di avere quasi la metà del tempo di parola nelle edizioni principali di Studio Aperto e quasi un terzo sul TG4, si infrange contemporaneamente la par condicio e quel poco che l’Agcom deve tutelare del conflitto d’interessi in forma di sostegno privilegiato. Fortunatamente si sono levate voci di dissenso dall’interno del Consiglio. Ora il tempo per poter incidere si riduce enormemente anche in considerazione del termine ampio (10 febbraio) indicato per il controllo e considerando che l’ultima settimana ben difficilmente potrà essere riequilibrata.