Ore 19:30 sala stampa affollata per accogliere Nicola Zingaretti. Gli scrutini del Viminale lo danno al 39%, distante finalmente 9 punti dal candidato Storace, ma siamo a quest’ora solamente al 10% del totale delle sezioni. Se le cose staranno così fra poche ore Zingaretti sarà l’unico del Pd a vincere con un risultato incontestabile e se supera il 36%, potrebbe avere anche la maggioranza in consiglio regionale con 28 consiglieri. Ma non tira aria di vittoria e voglia di festeggiare. Difficile compito in momento incredibile della politica italiana.
Ci sono tutti i candidati delle liste e listini, onorevoli non entrati in parlamento come Paola Concia, Cecilia D’ Elia. Rilasciano interviste Paolo Gentiloni e Ignazio Marino…
Il mondo del pd romano e nazionale si riunisce, con musica in sottofondo dei Rem, accanto all’unica punta di diamante di una tormentata cavalcata attraverso l’Italia.
Ma quando arriva Zingaretti, tutti in piedi e un applauso scuote la sala di piazza di pietra. Urla e calore lo accolgono. E’ ritornata la speranza.
“Scusate il ritardo, ma come tutti voi siamo ancora in attesa dei risultati dal ministero dell’Interno” esordisce Zingaretti. “Mi ha telefonato poco fa Storace per farmi auguri. E forse ce l’abbiamo fatta e se sarà cosi devo dire tantissimi grazie. Al mio straordinario comitato elettorale di “Immagina un nuovo inizio”. Persone che si sono buttate nella mischia in un momento difficilissimo nella storia del paese. La proposta politica che siamo riusciti a mettere in campo è stata quella di volere intercettare il bisogno di innovazione che c’è nel Lazio”. E continua:
“Ringrazio anche chi ha fatto altre scelte, chi ha votato altri candidati: a loro voglio dire che sarò il presidente di tutte le cittadine e i cittadini del Lazio”, dice tra gli applausi e la commozione della sala intera.
Sulla situazione difficile di ingovernabilità in cui si incunea la sua presidenza afferma:
“Abbiamo bisogno di cambiare, credo che in un quadro di divisione e frammentazione come quello attuale il nostro risultato del 39% sia straordinario”.
La novità di questo voto regionale è la presenza di tanti voti disgiunti, il voto di gente che ha fatto altre scelte sul piano politico nazionale ma ha visto la squadra di Zingaretti protagonista del nuovo Lazio”: “Permettetemi di dire ora a chi non ha capito i motivi delle scelte che abbiamo compiuto a settembre, che questi risultati chiariscono i motivi profondi di ciò che abbiamo fatto.. Abbiamo voluto non essere pigri e reagire alla grande questione democratica apertasi in questo momento storico”. E ha aggiunto: “E’ passato alla gente un messaggio molto importante e cioè quello della buona politica. Che esiste. E governerà per 5 anni la regione Lazio”.
Al nuovo presidente una grande responsabilità ora: “cambiare questa regione: restituirle dignità e autorevolezza, imporle di essere vicina ai cittadini, alle imprese e ai servizi; ciò che deve permeare il futuro della regione Lazio è la “voglia di discontuinità nel fare politica e di gestire la cosa pubblica. Quello che vorremmo fare è porre il grande tema della innovazione profonda e della partecipazione alla politica. La gente deve esser ascoltata e compresa. Bisogna dare una risposta degna di questa sfida”.
In Italia nel voto ha vinto giustamente la rabbia “che non vogliamo cavalcare”, esclama Zingaretti. “Tenteremo di estirpare i motiva della rabbia, ascoltando i bisogni delle persone”.
Tre le sfide che da oggi Zingaretti si pone: la partecipazione, creando un cantiere delle idee, con una consultazione dei cittadini permanente”. Seconda sfida quella della trasparenza, per un rapporto sereno tra cittadini e le istituzioni affinché la regione Lazio diventi il simbolo della trasparenza.
Infine sviluppo e lavoro, innovazione e buona spesa pubblica. “Se l’ Italia ha voglia di cambiamento, rigore e trasparenza è perché il paese soffre”, ha concluso.
“Noi abbiamo ascoltato questo grido di dolore. Nostra è l’esigenza di costruire un nuovo modello di sviluppo creando lavoro, aiutando l’Italia a rimettersi insieme”.
A notte tarda si saprà quali candidati accompagneranno Zingaretti in questa enorme sfida, in un contesto politico nazionale di enorme complessità.