Che non avesse simpatia per i giornalisti italiani lo aveva già dimostrato anche in altre occasioni, fino a prendersela con quella parte della categoria più svantaggiata in assoluto, i precari, ma che addirittura arrivasse a vietare il palco di Piazza San Giovanni ai cronisti italiani, questo forse nessuno lo avrebbe potuto prevedere. Eppure Beppe Grillo lo ha fatto un’altra volta, accentrando ancora una volta su di se tutta l’attenzione del momento proprio nel giorno in cui si chiude ufficialmente questa breve ma intensa campagna elettorale. Dunque giornalisti si, ma solo se stranieri, con la piccola eccezione di Sky Tg24 ( forse perchè inserita nell’elenco delle emittenti straniere) gli altri fuori. Inutili le proteste dei giornalisti presenti, respinti tra spintoni e urla dal servizio d’ordine del Movimento 5 Stelle, con tanto di intervento da parte delle forze dell’ordine…
Inutili le reazioni immediate da parte del presidente dell’Ordine Enzo Iacopino che è arrivato a rievocare la “selezione della razza”: “ “I giornalisti – ha affermato in una nota- non hanno diritti speciali, ma doveri da onorare. Il primo, in quel contesto, e’ raccontare ai cittadini la piazza di San Giovanni quel che viene detto. La selezione degli amici o presunti tali e’ un rito deteriore di quella politica che Grillo depreca a parole, ma pratica con le sue scelte”.
Ugualmente dura la presa di posizione del sindacato attraverso il segretario Franco Siddi: “ Quando si nega ai giornalisti italiani e li insulta, accettando solo quelli stranieri, rivela solo i propri nervi scoperti.” Ha affermato Siddi. “E’ l’unico personaggio che si propone leader nell’irresponsabilità più totale, non essendo candidato alle elezioni né essendo titolato a ricevere incarichi pubblici. Non vuole giornalisti italiani perché potrebbero fargli domande scomode. Questo va ricordato sempre, anche quando raccoglie intorno a sé grandi folle come risulta naturale per chi è un artista istrionico e, quindi, sempre più da baraccone”.
“Ora le istituzioni devono intervenire. Alla vigilia di elezioni che potrebbero consacrare Grillo tra i principali leader politici in Italia, non si puo’ far finta di non vedere le manifestazioni di intolleranza ormai quotidiane che vengono dai palchi dello Tsunami Tour contro le giornaliste e i giornalisti” Lo afferma il segretario Usigrai Vittorio Di Trapani. “Oggi si e’ passato il segno con l’indicazione di nazionalita’ e testate non gradite. La liberta’ di stampa non e’ questione di parte. Fnsi, Ordine dei giornalisti, Usigrai e tutti gli istituti della professione risponderanno uniti contro tutte le aggressioni alla liberta’ di informazione.
“Articolo21 – afferma il portavoce Giuseppe Giulietti – condivide le proteste dell’Ordine e dei Giornalisti e della federazione della Stampa – contro il tentativo di impedire ai cronisti italiani di fare il loro dovere e mestiere e di informare i cittadini sul comizio conclusivo tenuto dal movimento 5 stelle. E dal momento che abbiamo sempre contrastato i bavagli di qualsiasi forma e natura non esiste ragione alcuna per compiere un’eccezione. Spiace constatare che antichi vizi e pessime abitudini abbiano già trovato ospitalità anche nelle nuove case della politica”.
“Ci vorrebbe una sana e istruttiva protesta: ci vorrebbe che i giornalisti, evidentemente sgraditi in piazza, lasciassero Grillo al suo soliloquio. L’educazione alla democrazia passa anche attraverso queste lezioni. L’Italia deve voltare pagina anche in questo senso: basta monologhi, basta bavagli.” Ribatte provocatoriamente l’ex presidente della Fnsi Roberto Natale, candidato al Senato per Sel. La polemica divampa veloce anche in rete, si affollano i commenti, mentre dal direttore di Sky Tg24, Sarah Varetto arriva un segnale di apertura e solidarietà ai colleghi allontanati: “Siamo pronti a cedere gratuitamente il segnale a chiunque ne faccia richiesta”.