Si stima siano stati almeno 500, passati dalle mani sporche di sangue degli aguzzini di Jorge Videla a quelle compiacenti di loro commilitoni, ma anche accolti dall’abbraccio innocente di famiglie ingannate da documenti falsi. Parliamo dei neonati dati in adozione dalle autorità della dittatura argentina che, tra il 1976 e il 1983, li strappò alle loro madri in gravidanza, poi scomparse, per la maggior parte uccise dopo il parto.
Ora quei bambini sono trentenni, giovani donne e giovani uomini che non sanno chi sono veramente, non conoscono le proprie origini, cancellate da un regime militare che è tra le pagine più terribili della storia recente: oltre 30mila scomparsi, i desaparecidos.
Di quei bambini si erano perse le tracce, ma le loro mamme, quelle scampate al massacro – le Madres de Plaza de Mayo, cominciarono una tenace battaglia per ottenere verità e giustizia. Anche le madri di quelle madri, le Abuelas de Plaza de Mayo – le “Nonne di Plaza de Mayo – non hanno mai smesso di cercarli. Ne hanno rintracciati già 107, in diverse parti del mondo, in diverse parti d’Europa. E non sono ancora stanche di cercare le altre centinaia di nipoti che mancano all’appello.
Nessuno è mai ricomparso in Italia: è possibile? Per questo, l’ambasciata argentina a Roma, insieme con la Rete per l’Identità – servizi di sostegno e tutela legale ai giovani che hanno dubbi sulle proprie origini – e, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil, ha lanciato una campagna per rintracciarli, alla quale hanno già aderito numerose organizzazioni della società civile e amministrazioni comunali.
“Due sono gli obiettivi principali della campagna: restituire l’identità a chi forse è figlio di desaparecidos, e diffondere tre chiavi della democrazia argentina: verità, giustizia, memoria”, dice Carlos Cherniak, responsabile per i Diritti umani dell’ambasciata argentina in Italia. “Cerchiamo persone tra i 30 e i 38 anni – precisa il diplomatico – e se qualcuno è argentino e ha dubbi sulla propria identità, può contattarci e fare il test del Dna tramite l’ambasciata o il consolato in Italia. Ci sono famiglie biologiche in ansia, offriamo la possibilità di intraprendere un percorso di verità e giustizia”.
Fa parte della campagna, la proiezione nel nostro Paese del film “Verdades Verdaderas. La vida de Estela”, del regista Nicolas Gil Lavedra, che racconta la storia di Estela Carlotto, una delle nonne di Plaza de Mayo. Inoltre, partecipano alle diverse iniziative messe in campo, sempre nell’ambito della campagna, Macarena Gelman, nipote ritrovata del poeta Juan Gelman, e Manuel Gonçalves Granada, altro nipote ritrovato e dirigente delle Abuelas de Plaza de Mayo.