“Comprendiamo la giusta riservatezza che deve accompagnare ogni operazione di vendita o di acquisto, ma quando, in Italia , si parla di compravendita di emittenti e di frequenze, non si puó fingere di non sapere o di non vedere, come più volte hanno sottolineato le rappresentanze sindacali, aziendali e nazionali.” Così in una nota il portavoce di Articolo21 Giuseppe Giulietti. “La possibile vendita della emittente La7, una emittente che negli ultimi anni ha positivamente concorso a smuovere le paludose acque del pluralismo industriale ed editoriale non puó essere considerato un affare come un altro in un paese giá stravolto da un irrisolto conflitto di interessi e dove molte possibili cordate rimandano, in via diretta o indiretta, ai soliti noti e ai mediatori di tante stagioni.
Dal momento che non dubitiamo della serietà e della sensibilità dell’attuale gruppo dirigente siamo certi che qualsiasi decisione sará tempestivamente comunicata alle organizzazioni professionali e sindacali e che saranno salvaguardati non solo i livelli occupazionali, ma anche l’autonomia editoriale di un gruppo che ha saputo dare spazio a temi e autori altrove sgraditi o malsopportati perché ” troppo liberi ed indipendenti”.
Per altro, come prevedono le leggi, spetterá poi al ministero, e alle Autoritá di garanzia valutare l’eventuale operazione, il rispetto delle norme, la trasparenza delle cordate, eventuali intrecci diretti o indiretti con altri gruppi editoriali.
Articolo 21 conferma tutto il suo impegno a fianco della redazione e dei lavoratori della emittente e parteciperà e sosterrá tutte le iniziative che decideranno di promuovere.
Per queste ragioni, nel corso della prossima assemblea dell’otto febbraio, daremo spazio alla loro voce e alle loro ragioni.”