Un milione di firme per garantire il pluralismo informativo in Europa. E’ questo l’obiettivo della prima Iniziativa dei cittadini europei (Ice) – lo strumento di democrazia partecipativa dell’Ue – per la libertà e il pluralismo dell’informazione promossa dalla coalizione transnazionale European initiative for media pluralism, di cui l’Italia fa parte. L’iniziativa – ufficialmente registrata il 5 ottobre dalla Commissione europea – promuove la riforma della vigente legislazione comunitaria sulla fornitura di servizi di media audiovisivi (direttiva 2010/13/Ue) a tutela della libertà di stampa e d’espressione in tutti gli Stati membri.
L’European initiative for media pluralism
La raccolta firme – aperta fino al 5 ottobre 2013 – è frutto di una campagna condotta in nove Stati membri (Italia, Francia, Gran Bretagna, Belgio, Olanda, Portogallo, Ungheria, Romania, Bulgaria) da associazioni, organi d’informazione, federazioni della stampa e sindacati, che hanno dato vita ad una coalizione transnazionale, denominata European initiative for media pluralism. Seguendo l’iter previsto dall’Ice, il 31 maggio scorso la coalizione ha ufficialmente lanciato la prima iniziativa dei cittadini europei per la libertà e il pluralismo dell’informazione, con l’intento di armonizzazione le legislazioni nazionali inerenti la trasparenza informativa e la proprietà dei mezzi di comunicazione.
L’Italia ha aderito all’iniziativa grazie alla collaborazione di numerosi partner – come European Alternatives, FNSI, il Comitato per la libertà e il diritto all’Informazione, Libertà e giustiza, Articolo21, MoveOn – che sin dallo scorso giugno hanno promosso eventi divulgativi in tutto il paese, dal lancio ufficiale dell’Ice per la libertà e il pluralismo dell’informazione (2 giugno 2012 a Roma) al convegno del 6 ottobre a Ferrara, nell’ambito della rassegna “Intanto a Ferrara” (in concomitanza con il Festival di Internazionale).
La proposta della società civile
Nella proposta presentata alla Commissione europea la coalizione denuncia con forza la mancanza di standard europei per garantire l’indipendenza degli organi di controllo sui media. Come sottolineato in diverse occasioni dalla Commissione e dal Parlamento europei, in alcuni Stati membri la gestione dei mezzi di comunicazione è affidata a un numero ristretto di attori, che finiscono con l’assumere posizioni dominanti all’interno del mercato mediatico.
A questa situazione – già allarmante sul fronte della libertà di stampa e d’espressione – si aggiunge in molti casi l’ingerenza di forze politiche nel controllo dei mass media.
Secondo l’European initiative for media pluralism queste differenze nazionali mettono in serio pericolo non solo la libertà di stabilimento e di prestazione di servizi – previste dal Trattato sul funzionamento dell’Ue (articolo 49 e 56) – ma anche la libertà di espressione e d’informazione, garantite alla Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (articolo 10) e la Carta dei diritti fondamentali dell’Ue (articolo 11).
Attraverso la raccolta firme la coalizione intende chiedere alla Commissione a riformare la direttiva del 2010 affinché gli Stati membri: 1) adottino misure a tutela del pluralismo e dell’indipendenza nel settore dei media; 2) vietino la creazione e la reiterazione di posizioni dominanti nel mercato mediatico e nei mercati connessi. La proposta prevede anche la definizione di “regole chiare” sull’incompatibilità tra settore mediatico e attività politiche, con particolare attenzione ai “conflitti d’interesse” dei membri dei parlamenti e dei governi nazionali, del Parlamento e della Commissione europei.
Prossime tappe
Una volta conclusa la raccolta delle firme, le dichiarazioni di sostegno dovranno essere controllate dalle autorità nazionali competenti (almeno sette), che rilasceranno appositi certificati. Tali documenti sono necessari per la presentazione ufficiale dell’iniziativa alla Commissione che – dopo aver consultato gli organizzatori dell’Ice – potrà tradurre la proposta dei cittadini in un vero e proprio atto legislativo.