di Nadia Redoglia
Siccome l’imputato è in campagna elettorale e ciò, a detta dei suoi legali, potrebbe influire negativamente a che il medesimo possa riprendersi il Paese che ha governato, in ‘sto modo, per circa 20 anni, ebbene, si richiede la sospensione del procedimento fino a dopo le elezioni così come previsto dalla legge (che s’era già fatto quel premier lì) meglio conosciuta come “legittimo impedimento”.
No, no, no! Anche con lo spread a 250?!
Noi si pensava che (per pietà, almeno questa!) tale mostruosità fosse stata definitivamente archiviata stante il diritto (ri)conquistato alle pari opportunità da dignità europea, ancorché G8 nel XXI secolo. Gli impulsi per credere che questa volta illusione non era, ci stavano: Monti qui.
Vogliamo pur lasciar da parte i più romantici (negli altri Stati democratici li chiamano normali) che pensavano (addirittura) che, dopo la legge fatta dai tecnici, per legittimo impedimento s’avesse da intendere solo più l’impedimento, per legge, a comparire proprio in campagna elettorale? E lasciamoli, ma oggi si sta discutendo sulla “opportunità” di (ri)catapultarci ai tempi bui da basso medioevo, saltando perfino un minimo di rinascimento!
Ebbene, dato il traballante stato in cui si trovano il legislativo e l’esecutivo, osiamo sperare che almeno il giudiziario funzioni separatamente, così come gli compete per diritto, limitandosi a entrare in ciò che illusione non fu: Montesquieu.