No, non ci siamo bambini dovete mostrare più entusiasmo, poi vi daranno le aringhe sul serio, ricordatevi la battuta, dovete dire: “Basta non ne possiamo più, abbiamo sempre la pancia troppo piena, qua ci viziano troppo”, va bene? Ehi assistente! Che ci fa quel fanciullo così magro? Non possiamo metterlo in prima fila, si arrabbierebbero e dopo sono guai per tutti, cercate di camuffarlo la in fondo fra gli altri più alti di lui. Attrezzista presto con quei libri e sistemi quei banchi in modo ordinato, questa è una scuola.
Dov’è la ragazza che doveva fare la maestra? E’ morta?! Presto, trovatemi una sostituta possibilmente che abbia ancora un po’ di salute. Come non ce ne sono? Lei è troppo emaciata, ne voglio una più in carne, a questa le faremo fare da bidella. Trovata. Grazie! Pronti per girare ?! Scena 24/III
Ecco bambini sorridete, voi siete felici, si si bravi, ora alzatevi, salutate la maestra, bene sedetevi aprite i libri, tu David vai alla lavagna e fai le operazioni , benissimo. David ritorna al tuo banco e ora si alza Sarah, bene. Adesso rivolgetevi alla camera, si sorridenti così bravissimi, la battuta, ecco … perfetto! Bravi bambini adesso potete tornare nei vostri capanni, passeranno dopo i custodi a darvi la ricompensa.
E chi ha il coraggio di dire loro che non passeranno, che probabilmente ci sarà solo del pane nero risecchito. insieme ad un po’ di zuppa con quasi niente dentro, anche stasera? Almeno hanno avuto un’illusione, per qualche minuto hanno vissuto una vita normale, hanno avuto una scuola, dei libri, dei giocattoli. Devo pensare a come poter fare, mi devo inventare qualcosa per far si che girino altre scene, potrei inventarmi una gara sportiva … ma reggerebbero i loro corpicini così malandati? Devo finire il film entro due settimane, devo coinvolgere tutti, far capire a loro che ho bisogno di tutte le comparse, che tutti sono indispensabili affinché il film sia perfetto.
Non avrei mai pensato di trovarmi a fare ancora il mio lavoro , credevo che me lo avessero tolto per sempre, che non sarei più tornato a dirigere, ad impartire degli ordini. In questa assurdità in cui siamo costretti a soggiornare, mi sento in colpa perché ho ritrovato la mia vita, quello che mi rendeva felice.
Io sono questo, un artista, un creatore d’illusioni che sta vivendo in un’inconcepibile verità e che sta ricreando la vita reale in una pellicola da 35 mm. Ho un ultima scena da girare oggi, ho altri quattordici giorni per sentirmi ancora un uomo. Poi lasceranno vivere ancora me e la mia famiglia, ma non voglio pensare in quali condizioni.
Avanti con gli anziani, si parte con scena del circolo ricreativo.
Pronti per girare? Scena 27/I
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Kurt Gerron nacque a Berlino nel 1897, fu un attore e un regista, era ebreo. I nazisti lo internarono a Terezin e gli ordinarono di girare il film di propaganda “”Il Führer regala una città agli ebrei”, in cambio gli offrirono di salvare la sua vita e quella di sua moglie. Mori ad Auschwitz il 15 novembre 1944, il giorno prima che Himmler decretasse la chiusura delle camere a gas.
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