L’Italia occupa il 57 posto nella graduatoria internazionale curata dalla storica associazione Reporters sans frontieres, alle spalle dell’Ungheria che pure é stata al “disonore delle cronache” per la legge bavaglio proposta dal presidente Orban e largamente ispirata a quella che avrebbe voluto far approvare il governo Berlusconi. La posizione dell’Italia, da sempre nell’area grigia della classifica, é dovuta non solo ai ripetuti tentativi di mettere la camicia di forza al diritto di cronaca, ma anche alla mancata risoluzione del conflitto di interessi e alle conseguenti interferenze sulla autonomia delle Autorità di garanzia e sulla Rai. Per non parlare delle crescenti inaccettabile delle mafie contro quei cronisti che non vogliono alzare bandiera bianca. Questa “bocciatura” dell’associazione francese fa seguito ad analoghi giudizi espressi da tutte le associazioni indipendenti che si occupano della libertà dei media e allo stesso Consiglio d’ Europa che, proprio in questi giorni, sta nuovamente monitorando la situazione italiana”. Da qui la decisione di Articolo 21 di promuovere per il prossimo 8 febbraio, venerdì, nella sala Tobagi della Fnsi, a Roma, una assemblea per chiedere alle forze politiche di “Portare l’Italia in Europa” anche nel settore della comunicazione, levando l’Italia dalle ultime posizioni che occupa sia in materia di informazione, sia in materia di mancata trasparenza e di diffusione della corruzione, e forse non si tratta di una casualità.