Al’esercito israeliano i palestinesi danno fastidio anche in tenda. E li mandano via. Ma da dove? E come mai? Era successo che militanti palestinesi ieri avevano istituito un “villaggio” di circa 20 tende nella zona ” E1″ della Cisgiordania occupata, dove Israele ha annunciato di voler costruire un nuovo insediamento, quello che dovrebbe definitivamente dividere in due la Cisgiordania, rendendo non più praticabile la nascita di un’entità palestinese territorialmente unita.
La portavoce del Comitato della Resistenza Popolare, Abir Alcopti aveva dichiarato: «Abbiamo allestito 20 tende, e abbiamo abbastanza materiale e viveri per rimanere a lungo “. Ipotesi sgradita all’esercito. Più di duecento attivisti della Cisgiordania si erano insediati nella zona denominata la ‘Porta del Sole’, ispirata dal romanzo omonimo del libanese Elias Khoury, che parla della Nakba, l’esilio e la resistenza palestinese. La Copti giustamente aveva sottolineato l’elemento sorpresa, per evitare che l’esercito israeliano impedisse l’allestimento della “Colonia” palestinese.
Avevano annunciato di allestire la “colonia” presso Gerico e la Valle del Giordano, invece sono andati a sorpresa nella zona “E1” riuscendo ad ingannare le autorità politiche e militari israeliani. “Siamo pronti a stare qui, al fine di assicurare il diritto dei proprietari dei terreni (i palestinesi) di costruire sulla loro terra”, avevano assicurato, lanciando il messaggio che non volevano restare in silenzio di fronte all’ espansione degli insediamenti israeliani.
Immediata la reazione delle autorità israeliane: a mezzo di ordine di sgombero visto che quell’area, per quanto in Cisgiordania, è sotto il controllo militare israeliano. Tra i leader più noti presenti al momento dello sgombero il teorico dell’attivismo non violento Mustafa Bargouti.