Immigrazione. “No ad altri luoghi di detenzione a Lampedusa”

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Riceviamo e di seguito pubblichiamo da parte dell’ass. culturale Askavusa
Sabato 12 attorno alle 18 un gruppo di migranti veniva portato dalle forze
dell’ordine all’interno del centro di Imbriacola, i migranti si
trovavano di fronte alla piazza della chiesa come succede da mesi.
Alcuni migranti dicono che l’atteggiamento all’interno del centro è
cambiato da alcuni giorni, non vengono consegnate le schede
telefoniche, viene impedito di pregare, dall’oggi al domani si
impedisce loro di uscire dal centro e non sono stati consegnati loro i
ticket per la mensa del centro. Al canale d’informazione on line
Libera Espressione è stato impedito di filmare quanto accadeva, ed è
stato fatto cancellare il materiale fino a quel momento filmato,
nonostante l’operazione fosse in una piazza pubblica e non presentava
apparenti motivi di segretezza militare.

Si sceglie ancora una volta una strategia che non comprendiamo, invece
di regolamentare le entrate e le uscite di queste persone, che da più
di un mese escono ed entrono dal centro, si sceglie di vietare la
libertà di circolazione in maniera brusca.
Invece di trasferirli in altre zone d’Italia e garantire loro i
diritti di cui dovrebbero godere, si sceglie di incarcerarli e ridurre
i loro diritti.
Inoltre, ma sono notizie da accertare, si dice che sono stati
stanziati sette milioni euro per l’ampliamento del centro di
Imbriacola e per la destinazione a centro per migranti, alla ex base
Loran.

Ci opponiamo assolutamente ad altri luoghi di detenzione sull’isola di
Lampedusa e in ogni luogo, non vogliamo carceri e ribadiamo che
Lampedusa può essere un luogo di passaggio per i migranti, questa
regola viene costantemente violata, da tutti i governi di tutte le
posizioni politiche e fa in modo che Lampedusa diventi ciclicamente
teatro di sofferenze e ingiustizie per i migranti e per la popolazione
locale.


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