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“Giornalisti in parlamento contro boss e mafie”. L’8 febbraio alla Fnsi con Articolo21

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L’8 febbraio si terrà a Roma, nella Federazione della Stampa, un incontro con tutti i giornalisti candidati al parlamento, promosso da Articolo21. Si tratterà di dettagliare, per i futuri eletti, il programma per la legislatura, definiti al convegno di Articolo21 e altre organizzazioni dell’informazione nel recente incontro di Acquasparta. Si tratta di dare al nostro paese leggi che non ha, come quella antitrust, e di spezzare una volta per tutte il monopolio privato della tv, liberalizzare le frequente, spoliticizzare il servizio pubblico. Non è poco, visto che da decenni se ne parla senza mai fare un passo avanti. Anzi, si è provato perfino a fare la “legge bavaglio”. Ma soprattutto si tratta di garantire la vita o l’incolumità dei giornalisti che vogliono fare davvero informazione, e che sempre più spesso sono minacciati di morte dai poteri criminali al Sud e al Nord, come il cronista Giovanni Tizian, minacciato di una “pallottola in bocca” per la sua denuncia del business del videopoker e di altre macchine mangiasoldi. Ora vive sotto scorta, e non è il solo. Il più illustre della schiera è Roberto Saviano, blindato da anni, e così Rosaria Capacchione, del Mattino di Napoli, autrice di cronache e libri contro la camorra. Il Pd spera di salvarla, dopo le iniziative in suo favore prese da Articolo21 e dalla Federazione della Stampa, candidandola in Campania per la camera dei deputati. La cosa che più turba i giovani colleghi settentrionali come Tizian, non certo noi dopo decenni di battaglie, è che esista una borghesia di professionisti disposta a muovere le pedine “giuste” per agevolare l’organizzazione criminale. Del resto, ogni giorno la Tv ci mostra fior di avvocati nelle toghe nere come pipistrelli a difesa dei miliardari, politici o camorristi. I Mineo, i Ruotolo, i Natale e gli altri colleghi candidati, si troveranno ogni giorno a scontrarsi in parlamento con questi “colletti bianchi”. E non avranno la solidarietà delle “penne azzurre”: non ce li vedo l’on.Farina o il sen. Minzolini unirsi a noi contro il monopolio, la colonizzazione politica della Rai, il conflitto d’interesse, la lotta ai poteri illegali. Speriamo di sbagliare. In ogni caso, si andrà avanti lo stesso.

* da Europa Quotidiano


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