di Nadia Redoglia
Il procuratore capo di Bergamo, pur anteponendo il suo profondo rammarico, consiglia: «…sarebbe bene che le donne di sera non uscissero da sole…».
Gran botta allo stomaco, nell’anno di grazia 2013 d.C., per le Persone di sesso femminile! Sesso femmina che, ben prima di lottare per il diritto al voto (circa 1900 d.C.), è stato costretto a immolarsi, fin da tempi avanti Cristo, pur d’ottenere (l’umano, sacrosanto per Dio) diritto d’essere riconosciuto Persona “femmina” al pari della Persona “maschio”.
L’oggi ci sbatte in faccia che purtroppo ancora non ci siamo…
E’ ovvio che una candidata alle regionali, specie in tempo d’elezioni, si rivolti opponendo che vorrebbe sentire ben altri consigli da un procuratore! Più che mai scontato è poi che un consigliere provinciale (maschio) dia aria ai denti con frasi tipo: «Se le donne fossero costrette a girare “scortate” sarebbe un fallimento per qualsiasi servitore dello Stato, che sia un politico o un magistrato». Se… sarebbe…Condizionali che dimostrano quanto le “femmine”, oggi, siano ancora in attesa di leggi coraggiose che usino finalmente l’indicativo presente del verso essere!
Sta di fatto, data la persistente (e preesistente) cruda e crudele realtà, che tra i tre è il procuratore che ci prende di più… Preferisce ammettere il fallimento d’essere servitore di (questo) Stato, piuttosto di sputtanarsi come Persona, nel senso più elevato descritto nella carta universale dei diritti umani.
Pertanto, la Persona donna al momento e in questo Paese, se non vuole essere massacrata, è bene che eviti, per quanto può, la sera d’uscir da sola…