Il suo Centro Democratico, di ispirazione cattolica, è federato con il PD e SEL alle prossime elezioni politiche. Ha partecipato alle primarie del PD per la scelta del candidato premier ed è tutt’ora assessore al Bilancio del comune di Milano nella giunta “arancione”, guidata da Giuliano Pisapia. A lui abbiamo chiesto se è d’accordo con “l’Agenda di Articolo 21” in materia di conflitti d’interessi, legge antitrust e abolizione della Gasparri, in vista dell’incontro pubblico che si terrà l’8 Febbraio nella sede della FNSI a Roma.
Questa nostra “Agenda” la convince, onorevole Tabacci?
“Ho sempre seguito le iniziative di Articolo 21 e in particolare mi trovo in pieno accordo con una attuazione completa e piena dei principi di libera concorrenza anche in materia di informazione, affermando la totale libertà dei giornalisti e del giornalismo di inchiesta. Ovviament, questo presuppone di intervenire non solo in materia di legislazione antitrust, ma anche con una drastica revisione della legge Gasparri, che ha finora tutelato un duopolio inefficiente e di scarsa qualità.
Per quanto riguarda la RAI penso che, avendole provate tutte, non resta che un Commissario di garanzia per scindere i rapporti tra politica e informazione”.
Nei primi mesi della prossima legislatura cosa pensa di fare?
“Bisogna lavorare su queste priorità da subito”.
La preoccupa l’uso senza regole dei media in questa campagna, grazie proprio alle inefficienti leggi, visto l’esempio di come Berlusconi starebbe rimontando nei sondaggi?
“Non credo alla rimonta!
Penso che gli italiani ne abbiano avuto a sufficienza di Berlusconi. Il problema è che l’alternativa di centrosinistra deve essere capace di convincere il paese e presentarsi con una adeguata cultura di governo”.