di Nadia Redoglia
Lo sappiamo tutti che quando un turista straniero (svizzero, americano ecc.) o comunitario (francese, tedesco ecc.) ci parla del nostro Paese elenca sempre con gli occhi che gli brillano: Venice, Florence, Rome, Naples. Noi, di rimando decantiamo per lo più le loro capitali, difficilmente altri luoghi per quanto piacevoli. Immaginiamoci dunque come ci resteremmo se a Parigi, Berlino, Londra (Atene, no) in attesa dell’autobus che non arriva più, ci venisse risposto d’arrangiarci con qualcos’altro perché i gestori del servizio non hanno più soldi per fare il pieno ai mezzi pubblici. Tutto subito penseremmo d’essere sul locale “scherzi a parte” e, anche se un po’ incazzati ché c’abbiamo poco tempo per visitare tutto, ci faremmo una risata. Tornando a casa, ormai certi che scherzo non era, racconteremmo agli amici che l’Europa non sta alla frutta, ma dall’alba sta già a raccattare nei bidoni della spazzatura per timore di trovare più niente a metà mattinata.
Dev’essere successo pressappoco così in quel di Naples (Napoli) allorquando (solo) i praticanti FB e cinguettii hanno potuto leggere l’avviso di “sospensione autobus perché non ci sono soldi per fare il pieno” diramato dal’Anm partenopea (?!), dunque provveduto al passaparola. Ecco, si fosse pensato almeno di ricorrere agli “O’Pazzariello” o anche solo generici cantastorie, si sarebbe potuto (anche questa volta) “buttarla” nel folklore, ancora tanto amato dai turisti…
Qualcuno potrà dire: “ma che ce ne frega dei turisti?!”. Quelli ci sono rimasti, dopo che di Napoli e dei napoletani ce n’è fregato mai.