Aprite il “Corriere della Sera” del 3 dicembre; andate a pagina 10, l’articolo taglio basso siglato M.A.C.; il titolo fa (dovrebbe, almeno) saltare dalla sedia: “Scajola ai “suoi” vertici liguri: guidai i Servizi, so tutto di voi”. Calma, leggiamo l’articolo. I titoli, proprio perché tali, sintetizzano, devono colpire; magari enfatizzando falsano e fuorviano… Apprendiamo che Claudio Scajola intende ricandidarsi al Parlamento e che è parecchio incavolato perché pochi o nessuno è stato solidale con lui per via dei guai con la giustizia; e rivolto ai coordinatori regionali Michele Scandroglio e Eugenio Minasso (e il senatore Luigi Grillo), avrebbe detto: “So tutto di voi, per gli incarichi istituzionali che rivestivo, ho guidato i servizi, conosco i vostri segreti”. Poi ha aggiunto: “Ma non ho mai utilizzato le vicende delicate che vi riguardano, contro di voi”.
Tutto tra virgolette; e per di più confermato: scrive M.A.C.: “non nega affatto di averlo detto. E di aver fatto un ragionamento risentito”.
Qui non è questione del risentimento di Scajola, di cui ci si può altamente impipare.
La questione è che Scajola dice di conoscere “i segreti” dei sodali del suo “gruppo”, ma di non averli usati; E QUINDI di fatto li usa. Un po’ come Silvio Berlusconi quando a suo tempo telefonò a Piero Marrazzo per rassicurarlo: le video-cassette compromettenti di cui era entrato in possesso un suo giornale, non sarebbero state usate. E in quel modo, appunto, le usò…
Scajola, la memoria non deve essere un optional, è lo stesso personaggio che qualificò Marco Biagi come rompicoglioni perché voleva essere protetto da quei terroristi che poi lo uccisero. E’ lo stesso personaggio artefice delle “liste civetta” che portò all’abuso/violazione della legge per cui per una legislatura non si ebbero i 630 deputati che Costituzione prescrive.
E’ lo stesso personaggio che acquista la casa al Colosseo e non sa chi gliel’ha pagata; promette di venderla; e quando gli dicono che non l’ha fatto, dice che tanto non ci abita, ci va solo a dormire.
Ora si apprende che i Servizi sono stati al servizio di Scajola per la raccolta di informazioni sul suo “gruppo” ligure; solo il “gruppo” ligure? E a che titolo si sono raccolte notizie sul conto di Scandroglio, Minasso, Grillo?
Si è in errore se le si considera dichiarazioni di inaudita (anche se non sorprende) gravità. Al Comitato Parlamentare di Controllo sui Servizi di Sicurezza, e anche deputati e senatori semplici, non hanno nulla da dire, eccepire, chiedere?