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Quella di Berlusconi non è informazione ma propaganda: le Reti Rai non se ne rendano complici

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L’on. Berlusconi sta realizzando in questi giorni una delle più massicce occupazioni delle reti televisive che si siano mai viste, in violazione delle più elementari regole di equilibrio. La sua presenza ha pochissimo a che fare con l’informazione ma risponde ai canoni espliciti della propaganda politica: le Reti Rai non se ne rendano complici . Lui e il suo partito hanno già ottenuto, come dimostrano anche i dati di novembre dell’Agcom una presenza preponderante. L’Autorità ha anche ricordato con forza nei giorni scorsi le regole che governano la fase preelettorale. La delibera n.22 del 2006 dice con chiarezza che “nelle trasmissioni di intrattenimento va evitata la presenza di esponenti politici, salvo che la medesima sia dovuta alla trattazione di argomenti per i quali è richiesta una loro particolare competenza e responsabilità”. Il richiamo dei vertici è stato esplicito nella forma e nella sostanza. Anche il richiamo dei giornalisti Rai alla responsabilità giornalistica deve essere considerato con grande attenzione. Difficile a questo punto invocare candore o buona fede.


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