Mentre la politica si organizza in vista delle prossime elezioni e Mario Monti lancia la sua agenda candidandosi/non candidandosi, alla guida del paese, e promettendo di affrontare finalmente i problemi del lavoro, della crescita e del divario sempre maggiore che ha contribuito a creare tra i pochi ricchi sempre più ricchi e la sempre più nutrita schiera di persone sotto la soglia di povertà, i cittadini italiani fanno i conti con le conseguenze della sua folle politica e con il pericolo di vederselo di nuovo a Palazzo Chigi.
La situazione è drammatica e a fine anno, denuncia Nidil Cgil, che ha promosso la campagna ‘Capodanno 2013 – Non restare da solo’, migliaia di precari rischiano di rimanere a casa, senza stipendio e senza nessuna copertura finanziaria. Questa condizione riguarderà sia i lavoratori del privato, sia quelli del pubblico, poiché scadranno la maggior parte dei contratti di collaborazione in essere.
“Si presume – dichiara il segretario generale del Nidil Cgil, Filomena Trizio all’Agi – che centinaia di migliaia di contratti di collaborazione scadano con la fine dell’anno e che quindi vadano in vigore le norme della legge Fornero. E’ auspicabile che queste norme siano applicate con una contrattazione di merito tra organizzazioni sindacali e impresa senza la quale è alto il rischio che le aziende preferiscano la non attivazione di nuovi contratti o la loro trasformazione in tipologie ancora meno tutelanti”.
In questo contesto emergono tutte le lacune delle norme imposte dal governo Monti con il solo risultato di indebolire ulteriormente i diritti dei lavoratori. La legge Fornero, ricorda Trizio, prevede che i nuovi contratti di collaborazione devono rispondere a “progetti veri, con retribuzioni non inferiori ai minimi contrattuali, che determinino un risultato finale di modifica della situazione aziendale” e che “possono essere attivati se non su mansioni ripetitive e non esecutive”. Sta accadendo però che al Nidil si stiano rivolgendo decine e decine di lavoratori, i quali segnalano che l’entrata in vigore della legge Fornero sta mettendo a rischio i loro contratti.
Molte aziende, infatti, denuncia il sindacato, “non stanno rinnovando i contratti o in alcuni casi, anziché trasformare le collaborazioni a progetto o le associazioni in partecipazione in lavoro dipendente, aggirano le norme utilizzando tipologie ancora peggiori (partite Iva, occasionali, voucher)”.