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Oggi scioperano i giornalisti de l’Unità. Fnsi: “servono urgenti garanzie per il futuro di questa testata storica”

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Ieri il sito de l’Unità non è stato aggiornato e oggi il giornale non sarà in edicola per uno sciopero indetto dai giornalisti. “Una scelta difficile – scrive il comitato di redazione e i fiduciari di Firenze, Bologna e Milano – ma necessaria di fronte alle mancate risposte da parte della proprietà sul futuro del giornale. Da un anno la redazione è in attesa che si concluda l’aumento di capitale indispensabile per mettere in sicurezza il giornale. A fine anno si è ancora nell’incertezza e le difficoltà aziendali si sono aggravate. Nel frattempo si sono chiesti maggiori sacrifici alla redazione e ai collaboratori, oggi ancora in attesa di un credibile piano di rientro dei loro crediti. È mancato un serio confronto con l’azienda sulle strategie di rilancio a sostegno del prodotto.
Le responsabilità di questo progressivo indebolimento gravissimo in un momento di crisi profonda del mercato dell’editoria sono in primo luogo dell’azionista di maggioranza Renato Soru che non ha sostenuto la testata limitandosi a chiedere tagli al costo del lavoro. Pericoloso per l’azienda e per la testata è anche il comportamento dei potenziali nuovi soci, che hanno trascinato fino a dicembre le trattative per l’ingresso nel capitale, lasciando da sciogliere a fine anno tutti i nodi della partita.  Finora la redazione ha sempre agito con grande senso di responsabilità nell’interesse del giornale e dei lettori, facendosi carico delle difficoltà, senza però avere dall’azienda un quadro sulle prospettive, neanche di breve periodo, de l’Unità.  Oggi i giornalisti sono costretti a una prova di forza, in difesa non solo dei diritti dei lavoratori, ma anche del valore storico e politico del giornale. Un obiettivo su cui ciascuno deve fare la sua parte”.

“Lo sciopero dei giornalisti de “L’Unità” – afferma in una nota Il Segretario Generale Aggiunto Fnsi Giovanni Rossi – determinato dall’assenza di risposte adeguate ai problemi posti, segnala la necessità di dare, urgentemente, garanzie rispetto al futuro di una importante testata storica del giornalismo e dell’editoria italiana. Il processo di ricapitalizzazione, in atto da tempo, deve concludersi il più rapidamente possibile anche al fine di dare garanzie ai lavoratori dipendenti ed ai tanti autonomi che collaborano al quotidiano fondato da Antonio Gramsci. Le difficoltà del giornale, che derivano anche da una drastica e non programmata riduzione del finanziamento pubblico, sono superabili solo con un’azienda dove tutti i soci facciano la loro parte per traghettare la testata, anche attraverso adeguati programmi di rilancio editoriale, in acque più tranquille”.


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