L’editto di Sanremo

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L’onorevole Antonio Verro, da sempre un fedelissimo del Cavaliere, attualmente consigliere di amministrazione della Rai, ha chiesto lo spostamento delle date del Festival di Sanremo perché : “i due conduttori, Fabio Fazio e Luciana Littizzetto, avrebbero dato prova di non essere imparziali…“ Tanta indignazione sarebbe stata suscitata da quel “B ci hai rotto il…” che ha concluso l’esibizione domenicale della Littizzetto…  che, come è noto, non risparmia, con le sue battute (che possono piacere o meno) nulla e nessuno, a prescindere da qualsiasi valutazione di opportunità o, peggio, di opportunismo politico.
Peraltro la sua ironia è assai più “dolce” del sarcasmo con il quale quasi tutti i quotidiani europei, anche di destra, hanno accolto “Il ritorno della Mummia”, per citare il titolo di apertura del quotidiano francese Liberation.

Se il consigliere Verro, o chi per Lui, é preoccupato per eventuali battute o possibili ironie, sarà meglio, per altro, che non si limiti a chiedere lo spostamento del Festival di Sanremo. Perché dimenticare, per fare un solo esempio, le rubriche religiose e la stessa messa domenicale?
Quei continui riferimenti ai 10 comandamenti, l’insistere su ” non rubare”, sul “non fornicare “, quella insistenza contro la lussuria e contro la corruzione, non potrebbero forse essere interpretate come “battute allusive e propagandistiche”?
Quei vescovi che puntano il dito contro mafie e compari non saranno parenti di quei conduttori faziosi? Non ci sarà mica un riferimento al giardiniere Mangano?

Tutti quei garofani rossi che ornano il palco di Sanremo non saranno una trovata dei “comunisti”?

*tratto da Il Fatto quotidiano


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