Questa è una storia istruttiva. Ci aiuta a capire chi c’è in prima linea a Damasco, nella trincea dove si difendono laicità, libertà e sol dell’avvenire. L’ avvocato libanese Tariq Al Shandab ha presentato un esposto contro il Ministro dell’Interno Siriano Mohammad Al Shaar, che nei giorni scorsi era stata ricoverato d’urgenza a Beirut per via delle gravissime ferite patite in un attentato a Damasco.
Mentre lo stretto collaboratore di Assad era sotto i ferri l’avvocato Al Shandab ha depositato un esposto contro di lui : «Chiedo che il Ministro sia interrogato e arrestato per genocidio , pulizia etnica e per l’omicidio di esponenti politici, religiosi e i bambini nella zona di Bab al-Tabbaneh, quartiere a maggioranza sunnita della città libanese di Tripoli, nel 1986, quando lui era responsabile militare dei siriani nella zona “.
Il ricorso è stato presentato al pubblico ministero nel nord del Libano esponendo quanto segue : «L’accusato si era introdotto con un gruppo di soldati siriani e criminali libanesi nella zona di Bab Tabbane a Tripoli e insieme hanno ucciso 600 civili in modo sommario. ”
Durante gli anni ottanta a Tripoli sono avvenuti scontri tra le truppe siriane e un certo numero di organizzazioni islamiche a maggioranza sunnita, che si opponevano alla presenza militare siriana nella città.
A seguito dell’esposto presentato nei giorni scorsi oggi si è registrata la “fuga” del ministro, ancora in gravi condizioni. E’ fuggito probabilmente di notte, perché si temeva anche un mandato di cattura da parte della Polizia Internazionale (INTERPOL) per la sua responsabilità per i massacri commessi contro i manifestanti in Siria. Ma scoprire le credenziali di questo gerarca assadiano aiuta a capire le qualità dell’inner circle dello statista di Damasco.